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L’ editoriale del direttore
In un contesto come quello di Cassino, dove la storia, la cultura e le tradizioni rappresentano il cuore pulsante della comunità, l’ultima proposta avanzata dai consiglieri di minoranza civica Sebastianelli, Evangelista e Incagnoli rischia di aprire più di uno spunto di riflessione. La loro idea? Adottare il metodo di Casal di Principe, con restrizioni notturne per i minori di 14 anni, come misura di prevenzione contro i rischi legati all’età e alle attività giovanili in orari sensibili, copiando l’ordinanza del 28 Agosto adottata a Casal di Principe.

L’ordinanza firmata dal sindaco Ottavio Corvino il 28 agosto scorso a Casal di Principe prevede che i minori di 14 anni non possano circolare o sostare in spazi pubblici senza un adulto tra le 00:00 e le 06:00. Un’idea che nasce, comprensibilmente, dalla preoccupazione per l’aumento di episodi notturni che coinvolgono i giovani: incidenti, consumo di alcol e droghe, vandalismo, e contatti con ambienti devianti. Tuttavia, bisogna sottolineare con nettezza che Cassino, con le sue peculiarità, non è Casal di Principe, e le soluzioni di altri comuni, per quanto possano sembrare efficaci altrove, non sono necessariamente adattabili alla nostra realtà.

In un’ottica di obiettività e di responsabilità, occorre ricordare un principio fondamentale: i genitori sono i primi e più importanti responsabili dell’educazione e della tutela dei propri figli non l’amministrazione comunale. La responsabilità delle azioni dei minori, così come il consumo di alcol, ricade sui genitori e sui gestori di attività commerciali, non sulle decisioni dell’amministrazione comunale. È un dato di fatto che la tutela dei minori passa innanzitutto attraverso un’educazione condivisa e un dialogo con le famiglie, non tramite ordinanze restrittive che, seppur utili in alcuni contesti, rischiano di essere solo un palliativo.

L’analisi più amara, però, riguarda l’attuale scenario politico di minoranza. La nostra amministrazione, vanta capacità e competenza, ed è inattaccabile politicamente. La mancanza di proposte innovative e di una visione a lungo termine porta la minoranza a “scopiazzare” iniziative di altri comuni, spesso discutibili o poco adattabili al nostro contesto. È un atteggiamento che, oltre a essere politicamente discutibile, rischia di delegittimare il ruolo di chi dovrebbe rappresentare davvero le opposizioni figuriamoci se fossero al “comando” della città.

Questo editoriale vuole essere un invito alla riflessione: la politica non può ridursi a una mera imitazione delle soluzioni altrui. Per noi vige il principio di obiettività nell’analizzare la situazione politica. È necessario pensare, progettare e agire con intelligenza, ascoltando le esigenze della comunità e valorizzando le risorse locali. Solo così si può sperare di affrontare le problematiche reali, senza ricorrere a soluzioni prefabbricate o a slogan di circostanza.
L’invito, dunque, è di mantenere la lucidità e l’obiettività nel valutare le proposte, distinguendo tra misure di breve respiro e strategie di lungo termine. La responsabilità di Cassino, come sempre, è nelle mani di chi ha il compito di guidarla con saggezza e coraggio così come sta facendo l’amministrazione Salera. Perché, cari consiglieri di minoranza, alla fine, le decisioni più importanti sono quelle che si prendono con consapevolezza, non quelle che si copiano dagli altri.






