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La sanità del Cassinate entra al centro dell’attenzione politica con l’analisi e le proposte di Andrea Varone, consigliere di maggioranza, che traccia una fotografia lucida della realtà ospedaliera locale e indica priorità e azioni concrete per mettere al centro la dignità dei pazienti e la sostenibilità dei servizi.
Punto nascita e Ginecologia
Varone parte dal punto nascita di Cassino, reparto cruciale non solo per madri e bambini ma per l’intera dignità del territorio. Il primo problema, urgente, è la grave carenza di personale medico, ostetrico, infermieristico e di OSS. Attualmente, oltre al primario, operano nel reparto solo tre medici strutturati (due coprono turni notturni, uno ha limitazioni), accompagnati da tre medici a gettone che offrono poche ore settimanali, senza copertura notturna o con reperibilità molto limitata. Nonostante ciò Cassino registra numeri di nascita stabili: 423 nel 2021 e 430 nel 2024, a fronte di un calo nazionale e provinciale. Secondo Varone, senza potenziamento del personale e dei servizi (tra cui la partoanalgesia, già prevista nell’atto aziendale) il presidio rischia di perdere attrattività. È cruciale la convenzione con la ASL Roma 1: i medici assegnati sono stati inviati all’ospedale di Sora, lasciando Cassino scoperta nonostante la funzione strategica interregionale del punto nascita, con un terzo delle partorienti provenienti da fuori regione. Propone, dunque, di valorizzare davvero il punto nascita attivando la partoanalgesia e stabilizzando l’organico, accelerando tempi tra delibera e bandi, con concorsi dedicati e assunzioni immediate mirati al Punto nascita di Cassino.

Pronto Soccorso
Varone riconosce la ristrutturazione recente del Pronto Soccorso, definendola efficace sul piano strutturale (postazione per l’eliambulanza, ambiente moderno). Tuttavia, evidenza una problematica di fondo: una struttura nuova senza un’organizzazione adeguata e un organico stabile. Il servizio si regge per larga parte su medici a gettone che operano su turni estenuanti e spostamenti tra ospedali, con insufficiente personale infermieristico e OSS (sette unità assenti per gravidanza, allattamento o malattie). La sala rossa non è adeguatamente attrezzata per emergenze gravi, con pazienti anziani o cronici ad attendere Ricoveri. Le proposte: assunzione di medici urgentisti strutturati o formati nella gestione delle emergenze e delle patologie tempo-dipendenti; potenziamento dell’organico infermieristico e OSS; piena funzionalità della sala rossa; migliore coordinamento nella gestione dei pazienti in attesa di posto letto, con orientamento immediato verso setting adeguato (domicilio, RSA, hospice domiciliare o ospedale di comunità). L’obiettivo è una continuità ospedale-territorio, evitando ricoveri impropri e attese infinite in PS.
Urologia
Quarto focus è l’Urologia: oggi attiva solo in ambito ambulatoriale e senza reparto dedicato, con attività limitate alle mattine feriali e senza coperture pomeridiane, notturne o festive. Questo comporta trasferimenti per urgenze urologiche, disagi per i pazienti e spreco di risorse. Varone ritiene indispensabile attivare almeno una reperibilità urologica per garantire continuità assistenziale minima, in coerenza con la prospettiva di un potenziamento chirurgico della prostata previsto dalla programmazione aziendale.

Reparti ospedalieri e criticità organizzative
Le stesse criticità toccano altri reparti del Santa Scolastica—Otorinolaringoiatria, Ortopedia, Gastroenterologia e Medicina Interna—carenti di personale e, in alcuni casi, di reperibilità per urgenze specialistiche. Inoltre, mancano presidi e attrezzature di base, spesso obsolete o danneggiate, come l’elettrobisturi endoscopico e un microlaser faringo-laringeo in manutenzione da mesi. Il Centro TAO è privo di medico di riferimento da oltre tre anni e, pur garantito dai medici di Medicina Interna con ordini di servizio, la situazione sottrae risorse a un reparto già difficile. Il Centro TAO non rientra più nell’atto aziendale: occorre chiarire se mantenerlo e potenziarlo o riorganizzarlo. Queste criticità indicano la necessità di una riorganizzazione organica, stabile e lungimirante dell’ospedale di Cassino.
Casa di Comunità e Ospedale di Comunità
Varone dedica attenzione anche a Casa di Comunità e Ospedale di Comunità, previste dal PNRR. L’Ospedale di Comunità non presenta particolari criticità, ma la Casa di Comunità, così come è stata progettata, non risponde alle esigenze reali della popolazione né a quelle operative dei servizi esistenti. Nella sede di via De Bosis operano 18 ambulatori specialistici, ma nel nuovo progetto ne sono previsti solo tre. L’ADI dispone di cinque stanze ma ne avrebbe una sola, condivisa con l’UCA. Il Consultorio, oggi occupa un intero piano, verrebbe ridotto a un unico locale. I servizi distrettuali resterebbero dispersi in quattro sedi con un costo di gestione elevato e frammentato. Il nuovo progetto prevede un solo CUP, una sala d’attesa più piccola e spogliatoi insufficienti. Cassino rischia di avere una struttura moderna solo nella forma, ma incapace di ospitare tutti i servizi essenziali. L’appello di Varone è a rivedere il progetto e reperire ulteriori fondi del PNRR per ampliare la Casa di Comunità, affinché diventi davvero presidio efficiente e vicino ai cittadini. Chiede una collaborazione maggiore tra Istituzioni e ASL di Frosinone per ottenere fondi aggiuntivi e assicurare continuità delle cure, qualità dei servizi e dignità agli operatori.

Viabilità e parcheggi per disabili
Non meno importante è la viabilità interna all’ospedale e la gestione dei parcheggi per disabili. Il tema è stato segnalato fin dallo scorso gennaio, con richieste di rifacimento della segnaletica e adeguamento degli stalli per disabili, oltre a una convenzione con la Polizia Municipale per contrastare la sosta selvaggia. Dopo mesi di silenzio, il Direttore Generale Cavaliere ha avviato interventi, e ora si attende l’accelerazione dell’iter per rendere operativo il protocollo, con una collaborazione tra Asl e Comune.
Conclusione
Varone conclude sottolineando che non si tratta di elencare recriminazioni, ma di offrire una fotografia realistica della sanità locale, basata sul lavoro di medici, infermieri e operatori che ogni giorno garantiscono cure e assistenza nonostante le difficoltà. L’intervento chiama a un impegno concreto: unire le forze tra amministrazioni, ASL di Frosinone e Regione per assicurare personale, risorse e strumenti adeguati. Cassino merita una sanità efficiente, accessibile e rispettosa della dignità di chi cura e di chi viene curato. In chiusura, Varone richiama l’attenzione della comunità su un appuntamento importante: la Walk for the Cure, il 26 ottobre 2025, evento di solidarietà e prevenzione del tumore al seno, occasione per dimostrare partecipazione civile e sensibilità per la salute della popolazione.






