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Nel recente consiglio comunale, si è assistito ancora una volta a uno scontro che ha superato i confini della normale dialettica politica, portando alla luce tensioni che rischiano di minare il rispetto e la credibilità delle istituzioni locali. Il protagonista di questa escalation è stato il consigliere di opposizione Franco Evangelista, che ha sollevato l’argomento dell’avviso di garanzia ricevuto dal sindaco Salera, scatenando una reazione dura e decisa da parte dello stesso primo cittadino.

Salera, nel suo intervento, ha ribadito con fermezza di aver ricevuto più di un avviso di garanzia, ma ha anche sottolineato di non essere mai stato condannato per reati gravi come emissioni di assegni a vuoto, fallimento, incendio doloso e bancarotta fraudolenta riferendosi al consigliere Evangelista. Una bordata tremenda che potrebbe far riflettere gli elettori. Ha poi ricordato che gli avvisi di garanzia sono semplicemente notifiche di un procedimento in corso, e che solo le sentenze definitive possono stabilire la colpevolezza o l’innocenza di un imputato. “Fino a prova contraria, si è innocenti,” ha detto, evidenziando come la presunzione di innocenza debba essere rispettata. In sostanza occorrono sentenze che condannano. Non chiacchiere.

La carriera politica di Salera e la sua vita privata sono state sempre caratterizzate da integrità ed onestà questo è fuori discussione. La reazione di Salera è stata dura, ma comprensibile: un messaggio chiaro che la politica dovrebbe concentrarsi su temi concreti e non essere un’arena di continue invettive personali. Anche il più docile monaco tibetano non avrebbe potuto rimanere indifferente ed avrebbe reagito come il sindaco all’ennesima accusa tra l’altro non oggetto di discussione in consiglio comunale
Il confronto democratico deve basarsi su contenuti e non su attacchi a prescindere.
Il dibattito giornaliero si è spostato sulla strategia adottata dalla maggioranza , che ha deciso di abbandonare l’aula durante la discussione di una mozione, normale strategia politica. Tutto qui dal nostro punto di vista.

In conclusione, quanto accaduto rappresenta un campanello d’allarme sulla qualità del confronto politico a livello locale. La politica, si sa, deve essere confronto di idee e proposte, non terreno di scontri personali e tentativi di delegittimazione. La moralità e l’impegno devono essere valori condivisi, e il rispetto reciproco il fondamento di ogni discussione democratica, ma quando gli attacchi diventano costanti bisogna mettere un freno, e così vengono fuori altarini nascosti.
L’episodio di ieri ci invita a riflettere sull’importanza di mantenere un clima di calma e rispetto in consiglio comunale, perché solo così si può lavorare per il bene della città , evitando che le tensioni si trasformino in ostacoli insormontabili. La politica ha bisogno di dignità, di ascolto e di un impegno condiviso per il futuro della comunità. Dal prossimo consiglio sarebbe opportuno che tutti portassero una propria dichiarazione su eventuali condanne ricevute in passato. Di seguito Il video di quanto accaduto






