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La nostra redazione esprime piena solidarietà a Sigfrido Ranucci, un giornalista che ha dedicato la sua vita alla verità e all’informazione libera. Ieri, Ranucci è stato vittima di un vile attentato sotto casa sua, un attacco che non è solo un’offesa personale ma un affronto diretto a tutta la libera stampa. Da anni, Ranucci vive sotto scorta a causa delle sue inchieste coraggiose condotte con il programma Report, smascherando fatti scomodi e poteri occulti.

Il messaggio dei vigliacchi attentatori è chiaro e inquietante: “Se vogliamo ti ammazziamo, sappiamo i tuoi movimenti”. È un avvertimento che non lascia spazio a fraintendimenti, una minaccia che evoca l’ombra della criminalità organizzata che sa come farsi ascoltare. Come disse il Generale Dalla Chiesa , “la prima corona che arriva al mio funerale è del mandante”. Eppure, in questo contesto drammatico, ci sono voci che si sollevano, alcune delle quali, però, suonano ipocrite sopratutto dal mondo politico.

Subito dopo l’attentato, abbiamo visto arrivare la solidarietà dal mondo politico, quegli stessi vertici che fino a poco tempo fa minacciavano querele a Ranucci. La Premier Meloni, nel tentativo di mostrare supporto, ignora la sua responsabilità in una narrativa che ha cercato di delegittimarlo. Questa è ipocrisia. Non possiamo permettere che la memoria di questi gesti venga spesa da dichiarazioni politiche vuote.

Sigfrido Ranucci non deve essere lasciato solo. La libera informazione è un faro che deve illuminare le verità più oscure, capace di avviare indagini e scuotere le coscienze di una società spesso addormentata. Tuttavia, sappiamo che esistono bavagli di vario tipo: quello criminale, che minaccia la vita, e quello economico, che silenzia la stampa per 30 denari. Una cifra che richiama la storia di Giuda e la sua vendetta.
Ribadiamo la nostra solidarietà a Ranucci. La sua battaglia è la nostra battaglia. Cari mandanti, se volete zittire tutti, dovrete investire in tantissimo tritolo. Noi non resteremo mai in silenzio. La voce della verità non può essere soffocata, e noi saremo sempre dalla parte di chi ha il coraggio di dire ciò che va detto.






