- IRAN: COLLOQUIO MOHAMMADI-SCHLEIN, SOSTEGNO PD CONTRO REGIME - 17 Gennaio 2025; 12:38
- Nomina a sub-Commissario Straordinario del Consorzio industriale del Lazio a Riccardo Roscia - 17 Gennaio 2025; 10:45
- EDUCAZIONE AFFETTIVA: BONAFONI (PD), LA PRESENTAZIONE DEL BANDO INDICA CHE SIAMO SULLA STRADA GIUSTA - 17 Gennaio 2025; 09:00
Criteri sorprendenti adottati in Italia. Se non hai mai avuto un’occupazione, puoi aspirare a una posizione ministeriale; se invece sei un leggermente sfortunato, potresti contare su un sottosegretariato. In questo editoriale, non affermiamo ciò che non può essere comprovato, ma dimostriamo ciò che si verifica nel nostro paese e lo dimostriamo.
Salvini, l’attuale ministro dei trasporti, ha pubblicato online il suo curriculum, visibile qui. Come si può notare, non ci sono tracce di esperienze lavorative dopo i 17 anni, a dispetto delle persone da lui etichettate come fannulloni. Entrato nella Lega nel 1990, diventa segretario federale nel 2013. Da quel momento, la sua ascesa verso il ruolo di Ministro e vicepresidente del consiglio è stata rapida.
Non si tratta dunque di un modello di dedizione e sacrificio, ma piuttosto di una vera e propria corsa verso una sistemazione “pubblica”, che in un borgo romano potrebbe essere definito un magna pane a tradimento. All’interno della Lega, spicca il curriculum di Claudio Durigon, vedi curriculum qui. Diplomato in ragioneria, ha lavorato dal 1996 al 2009 come operaio per la multinazionale farmaceutica Pfizer. Senza una laurea, (non è che Salvini l’avesse) ma con un diploma, ha intrapreso una carriera politica fino a diventare sottosegretario al ministero dell’economia e delle finanze, attualmente ricopre la carica di Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Sembra quindi che, in linea di principio, meno studi e meno esperienza lavorativa portano ad una solida carriera politica. Ciò che stiamo raccontando non è frutto dell’immaginazione, ma è documentato da fonti istituzionali accessibili a tutti. È comunque importante riconoscere che viviamo in un paese democratico dove chiunque può essere eletto, ma come accade sempre in Italia bisogna esagerare.
Speriamo che il solo pensiero di dover mantenere politici di questo “calibro” con un sostanziale vitalizio alla fine della carriera induca tutti gli elettori a riflettere. Ciò che abbiamo evidenziato siamo certi che rispecchia il pensiero di gran parte degli italiani ma sappiamo benissimo che spesso evitano di scriverlo (non abbiamo mai capito il perché o forse lo sappiamo…) noi invece abbiamo deciso di farlo e nessuno ci vieterà mai di scrivere un nostro parere oppure un nostro pensiero. In conclusione, hanno ben incarnato la celebre frase di Zalone: “da grande voglio fare il posto fisso”. Sì, proprio quello da politico.