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Il problema della carenza idrica nelle località di Caira e di San Michele del Comune di Cassino è stato analizzato, questa mattina, nel corso di una riunione a Frosinone presso la sede dell’Egato.
Presenti per il Comune il vicesindaco Gino Ranaldi e la consigliera Ornella Rodi; per l’Egato gli ingegneri Luigi Urbani, Matteo Pontone Gravaldi, Vanessa Rossi e il dott. Paolo Soave; per Acea Ato 5 l’ing. Alessandro Tomassi.
La riunione è stata convocata a seguito di un precedente incontro tra il Comune e il gestore del Servizio idrico integrato riguardante la carenza di acqua in questo periodo estivo. Il vicesindaco Ranaldi e la consigliera Rodi, hanno lamentato oltre alla carenza idrica che sta esasperando i cittadini anche le frequenti rotture a Caira e a San Michele, nonché i ripristini non a regola d’arte della pavimentazione stradale dopo gli interventi di riparazione di perdite idriche. Hanno altresì rilevato i ripetuti disservizi a cadenza annuale, in concomitanza della stagione estiva, particolarmente interessanti il serbatoio in località San Michele con disservizi delle utenze della zona. Per quanto riguarda Caira, invece, il problema riguarda sostanzialmente la continuità dei flussi idrici con i servizi ai cittadini parzialmente compromessi.
Dal canto suo il gestore Acea Ato5 ha sostenuto che il disservizio in località San Michele è riconducibile ad un guasto sulla condotta adduttrice. Le azioni successive sono state il ripristino del servizio attraverso regolazioni e bilanciamenti di rete e inserimento di una manovra notturna straordinaria. Assicurano che con tali interventi si avranno i benefici auspicati.
Riguardo invece alle frequenti rotture, hanno sostenuto che sono dovute principalmente allo stato delle condotte ormai obsolete, che costringono a continue azioni di bilanciamento e regolazione della pressione d’esercizio”. Hanno altresì stato ricordato che il Comune di Cassino è tra quelli oggetto di un intervento di finanziamento dal PNRR relativo a “Riduzione perdite reti di distribuzione acquedotto, compresa di digitalizzazione e monitoraggio”. Gli interventi finanziati dovranno essere necessariamente conclusi entro il 31 marzo 2026. Tali interventi saranno non solo di bonifica della rete obsoleta ma anche di controllo delle pressioni sulle condotte in modo da diminuire il numero delle rotture sulla rete.
Gli esponenti dell’Egato hanno ribadito la necessità di dover garantire il servizio alla collettività auspicando di poter superare le criticità riscontrate a seguito degli interventi finanziati con il Pnrr. Hanno chiesto al gestore di tener conto in fase di progettazione delle problematiche esposte dal Comune, rendendo attivamente partecipi le parti, atteso che le problematiche trattate rivestono carattere d’urgenza.