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La consigliera Comunale Mercedes Galasso fa il punto sulla sentenza di condanna ricevuta dal comune di Cassino.
La sentenza che condanna il Comune a pagare 254.000 euro ad una ex dipendente che avrebbe svolto (sola tra le “posizioni organizzative” affidate anche ad altri colleghi) mansioni da dirigente, ha fatto – come si dice – “il botto”. Però più all’interno del Comune, tra i dipendenti, che non all’esterno, anche per il fatto che sinora la cosa la si è lasciata, stranamente, scivolare verso il dimenticatoio.
Ci ha pensato giorni addietro la collega Nora Noury di Fratelli d’Italia – ed ha fatto benissimo – a richiamare l’attualità, nonché l’enormità della questione. Dopo aver premesso che un debito fuori bilancio, in presenza di sentenza esecutiva, è obbligo di legge riconoscerlo, la collega del centrodestra richiama un principio sacrosanto quando afferma che “gli amministratori hanno l’obbligo morale di rappresentare al meglio i cittadini e non deve essere il contribuente a pagare per l’incompetenza o la negligenza di chi governa”.
Peccato che la consigliera si fermi qui, e non si curi neppure di ipotizzare chi sia l’ “incompetente”, il “negligente” (o, forse, altro ancora di peggio) responsabile della cosa. Vale a dire chi ha fatto svolgere “di fatto e illegittimamente funzioni dirigenziali, non compatibili con la posizione organizzativa e senza limiti di spesa”.
Né richiama il periodo in cui è avvenuto il “misfatto”, vale a dire lo “svolgimento di mansioni riconducibili al livello dirigenziale”. Voglio ritenere lo abbia fatto non per spirito di parte.
Infatti il periodo va dal settembre 2003 alla fine di dicembre del 2010. Siamo in piena era del sindaco Bruno Vincenzo Scittarelli, quando in città amministrava, da par suo, quel non rimpianto centrodestra; quando per un certo periodo fu assessore anche al Personale il consigliere Franco Evangelista, imprudente al punto da presentare sinanche una interrogazione riguardante l’ex dipendente interessata.
Mentre si dovrà cercare il modo di come reperire nel bilancio comunale i 254mila euro, rimangono intanto molte cose su cui è d’obbligo fare luce. A cominciare da una strana (perché non nelle competenze di chi la sottoscrive) attestazione a firma dell’ex sindaco Scittarelli il 16 luglio del 2010 nella quale si sostiene che la dipendente “ha di fatto svolto e svolge funzioni dirigenziali nella predisposizione di tutte le procedure inerenti il servizio, incluso lo svolgimento di funzioni dirigenziali vicarie”. Strano anche che il documento riporti non un numero del protocollo generale (l’unico riferimento valido in un Comune) ma un prot. N. 735/GAB.
Insieme a diverse altre questioni, rimane, per fermarci qui ora, la giustissima affermazione della collega di Fratelli d’Italia: cioè se sia giusto che a pagare siano i contribuenti e non i reali responsabili.