“La vicenda dei tre ex vigili e il ruolo dell’amministrazione comunale: politica, legalità e opposizione a confronto”. Parla il vicesindaco Gino Ranaldi

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Redazione Dossier Quotidiano
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(Foto copertina Michele Di Lonardo) 
La vicenda dei tre ex vigili urbani (che chiedevano di essere stabilizzati) recentemente definita dal Consiglio di Stato a conclusione di un lungo e complesso contenzioso giurisdizionale presenta (almeno) due profili di rilevanza politica.

Vicesindaco di Cassino

Da un lato, all’esito della sentenza risultanoevidentemente premiati la coerenza dell’azione dell’amministrazione comunale e l’approccio politico che ne ispira l’iniziativa: ogni questione viene affrontata – dal sindaco, dalla giunta, dalle forze consiliari di maggioranza – ponendo al centro della decisione l’interesse pubblico ovvero della comunità rappresentata: tra le diverse soluzioni possibili viene adottata quella ritenuta più adeguata a dare risposta alle esigenze generali della comunità stessa, nella consapevolezza che l’appropriatezza delle scelte trova presidio irrinunciabile nel confronto delle opinioni, fermi restando i valori di fondo che hanno ispirato la proposta programmatica sottoposta alla comunità territoriale alle ultime elezioni – afferma il Dott. Gino Ranaldi vicesindaco al Comune di Cassino-  È avvenuto – continua Ranaldi- anche con riferimento alle procedure di assunzione del personale alle dipendenze dell’amministrazione comunale, rispetto alle quali la giunta e la maggioranza consiliare hanno condiviso quale criterio generale quello della valorizzazione del principio di cui al quarto comma dell’art. 97 Cost., ove, come noto, si stabilisce che agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si  accede mediante concorso: un principio che non solo concorre a dare effettività al postulato costituzionale del buon andamento, in quanto assicura l’accesso ai ruoli dell’amministrazione tecnica (ai diversi livelli di qualificazione) ai candidati che risultino più preparati; ma costituisce anche massimo presidio di uguaglianza per i giovani che ritengano di impegnarsi negli studi. Un principio che, secondo l’amministrazione comunale, andava applicato anche a fronte della richiesta di stabilizzazione dei tre ex vigili, almeno nella sua esplicazione valutativa: ovvero al fine di verificare in capo ai soggetti interessati (almeno) la sussistenza delle competenze richieste per l’espletamento delle funzioni. È esattamente quello che ha fatto il Comune di Cassino, il quale, in attuazione delle indicazioni del Consiglio di Stato, ha attivato le procedure per l’espletamento di un concorso riservato per tre posti: una soluzione – quella prospettata dal giudici di Palazzo Spada e attuata dall’amministrazione comunale – che riusciva a tenere insieme l’interesse dei tre ex vigili ad essere stabilizzati (erano gli unici ad essere in possesso dei titoli di partecipazione alla procedura valutativa) e la necessità pubblica di verificare la sussistenza delle competenze per lo svolgimento delle funzioni di impiego: tuttavia, i tre soggetti direttamente (e unicamente)interessati hanno ritenuto di non partecipare al concorso riservato.

Il Consiglio di Stato ha riconosciuto la correttezza dell’operato dell’amministrazione comunale, con buona pace delle (urlate) miserie oppositive.

Il secondo profilo di rilevanza politica della vicenda attiene alla conclamazione della totale inconsistenza (di una parte) dell’opposizione consiliare, la quale si conferma del tutto incapace di esprimere una proposta politica. Un’opposizione che esaurisce la sua agenda politica nella strumentalizzazione delle questioni giudiziarie che di volta in volta le congiunture amministrative inevitabilmente presentano all’attenzione della gestione: senza che sia compiuto alcuno sforzo di elaborazione politica. Un’opposizione che esaurisce il suo impegno nella persistente aggressione dialettica, nella permanente rissa verbale, nella costante violenza dei toni denigratori, fuori e dentro le istituzioni, con grave e consapevole degradazione dell’idea stessa della politica, la quale, al contrario, trova alimento nella civiltà del confronto delle idee e nella ricchezza plurale del dibattito. Non si rende conto l’opposizione che, limitandosi alla semplice trasposizione nell’assemblea consiliare del contrasto giudiziario, si riduce a mera promotrice (ovvero portavoce) degli interessi particolari fatti valere dai singoli soggetti (nella sede giurisdizionale e ivi destinati ad essere risolti in via giurisdizionale; interessi, peraltro, molte volte estranei ai compiti di indirizzo dell’organo assembleare), perdendo del tutto di vista la cura dell’interesse pubblico (e travolgendo anche quella parte dell’opposizione che, invece, non si sottrae al confronto politico con il governo dell’ente e con la maggioranza consiliare, pur da posizioni e idee diverse). È accaduto nella vicenda dei tre ex vigili, le cui posizioni di interesse sono state fatte oggetto di sgradevole speculazione oppositiva, senza alcuna utilità politica; è accaduto nella vicenda della mensa scolastica, ghermita dall’opposizione senza alcuna consapevolezza politica e finanche trascurando i risultati della nuova gestione, i quali (tra l’altro) fanno stato di un aumento importante della fruizione del servizio.

siamo in via XX settembre 3- Cassino

Non che ci si potesse aspettare molto di più da un’opposizione lontana dalle esigenze dei cittadini, ferma ad un’idea primitiva della politica, con abdicazione alla funzione propositiva e costruttiva sua propria, con l’effetto (tra gli altri) di allontanare ancor più dalla politica i giovani. Le opposizioni sono libere di scegliere come meglio interpretare il mandato che è stato loro conferito dagli elettori, i quali torneranno a valutare e decidere alle prossime elezioni. Dal canto loro, le forze consiliari che sostengono il sindaco e la giunta proseguiranno nell’impegno politico assunto con i cittadini di Cassino; un impegno che, negli ultimi dieci anni, ha fatto registrare un cambiamento profondo della nostra città, anche in termini culturali; che ha saputo risanare le casse comunali (dissestate da decenni di incuria finanziaria e gestionale), senza che i cittadini ne risentissero; che ha trasformato un centro urbano caotico, disordinato, inespressivo, in un centro vitale, rigoglioso; che ha consegnato all’intera comunità territoriale una villa comunale che costituisce una piccola gemma ambientale; che ha concorso a restituire linfa ai commerci e alle produzioni; che ha saputo rinforzare e arricchire il rapporto con l’Università (e, quindi, con la scienza, la cultura, i saperi) e con l’Abbazia (e, quindi, con la storia e la tradizione della città). La maggioranza consiliare – con il sindaco e la giunta – continuerà a fare cose per Cassino e per la sua comunità, ad affrontare i problemi ed a provare a risolverli; l’opposizione continuerà ad alzare i toni, a cercare lo scontro, a rimanere estraniata rispetto alle esigenze dei cittadini: darsi un orizzonte politico, al momento, è un impegno fuori dalla sua portata.

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