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Sport – La sfida tra Cassino e Scafatese si è conclusa con una sconfitta per i padroni di casa, che hanno ceduto il passo ai campani per 3-1 al Salveti. Ma sotto le luci di questa partita, si nascondono molte riflessioni sul presente e sul futuro di una squadra che, almeno nel primo tempo, sembrava aver cambiato rotta, grazie anche alle intuizioni di chi conosce bene i meccanismi del calcio locale, abbiamo suggerito nei nostri video editoriali l’innesto di D’alessandris.

ed ecco il vantaggio. Li dietro avevamo suggerito fuori Verzamis e dentro Fiacco con Raucci dietro e così non é stato ed ecco i due gol della Scafatese.
L’era Balsamo e il ricordo della Longobarda di Canà — Un parallelo che non può sfuggire agli appassionati più attenti, richiamando alla memoria le gesta della celebre Longobarda di Oronzo Canà, quella squadra capace di non creare né di sorprendere grazie anche a scelte scellerate societarie e a una gestione assurda.
Il ruolo di Nicandro Rossi e la svolta del Cassino— Da segnalare la presenza di Nicandro Rossi, ex presidente e anima pulsante del Cassino, che sembra aver ritrovato la passione e la lucidità per tornare a dare una scossa alla squadra. La sua presenza nel primo tempo ha portato un cambio di marcia evidente, un leader che potrebbe fare la differenza. La speranza è che Rossi possa tornare a essere il faro di questa società, ormai troppo dipendente da decisioni discutibili e competenza gestionale scadente.

Il campo, non i procuratori. La nostra redazione ribadisce che il calcio si gioca sul campo, con l’aria di gioco, con gli occhi e le mani degli osservatori, non con telefonate e accordi di procura. I giovani visti in campo, come Cavaliere, fuori Sowe e dentro D’Alessandris, sono il patrimonio su cui costruire il futuro: e proprio D’Alessandris, in particolare, si è distinto come un vero e proprio rullo compressore, con una prestazione da applausi e un assist strepitoso per Sorrentino, anche se a lui un rigore netto non è stato fischiato.
Gli errori e le scelte discutibili — Sul reparto difensivo, però, si sono ripetuti gli errori del passato. Verzamanis, scelto come under da Balsamo e valutato con un voto insufficiente (4), ha mostrato limiti evidenti, culminati in tre episodi in cui si è fatto saltare con facilità dalla Scafatese. Raucci, sacrificato in panchina, avrebbe potuto fare la differenza se inserito dall’inizio, blindando il vantaggio. Invece, ancora una volta, le decisioni di gestione e le scelte tecniche hanno pesantemente influenzato l’esito della gara.
Il paragone con la Longobarda e gli acquisti discutibili. La cronaca di questa partita ricorda da vicino le vicende della Longobarda di Oronzo Canà, in particolare per gli errori negli acquisti e nelle scelte di formazione. La nostra redazione aveva più volte suggerito di puntare sui giovani, consigliando di inserire Fiacco e Raucci dall’inizio per rinforzare la squadra e mantenere il vantaggio. Il mancato ascolto di questi suggerimenti ha portato a una sconfitta che lascia l’amaro in bocca, ma che potrebbe essere anche un campanello d’allarme.

Il futuro del Cassino e i tifosi — La domanda che si pone è: cosa serve davvero per risollevare le sorti di questa squadra? La risposta sembra semplice: tornare a mettere al centro il campo, le idee e la passione. Il ritorno di Nicandro Rossi, un leader vero, potrebbe essere la mossa vincente. I tifosi meritano rispetto, sostengono la squadra con passione e pagano il biglietto o l’abbonamento, e non possono assistere a uno spettacolo così disordinato e disilludente.
Alla fine, come dicevamo all’inizio, il calcio si gioca sui campi, non nei discorsi o nelle chiacchiere. La speranza è che questa sconfitta serva da lezione e che, nel prossimo futuro, si torni a fare calcio non figuracce.






