Quinta edizione della Notte Europea dei Ricercatori nei Poli Penitenziari: un ponte tra scienza, cultura e reinserimento

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Domenico Panetta
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Anche quest’anno, l’European Researchers’ Night si farà portavoce di un messaggio di inclusione e condivisione, coinvolgendo cittadini reclusi nelle carceri italiane grazie alla collaborazione tra università e istituzioni penitenziarie. La manifestazione, organizzata dalla Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari (CNUPP), celebra la sua quinta edizione, confermandosi come un evento di grande valore sociale e culturale.

Diciotto università italiane e ventuno istituti penitenziari sono coinvolti in questa iniziativa diffusa su tutto il territorio nazionale, unendo ricercatrici e ricercatori, studenti e studenti, persone recluse, personale dell’amministrazione penitenziaria e garanti dei detenuti. L’obiettivo principale di quest’anno è proporre un momento di riflessione e confronto su un tema di grande attualità e trasversalità: le “Transizioni”. Non più limitata al solo ambito penitenziario, la tematica si declina in vari ambiti, dall’intelligenza artificiale alle questioni ambientali, dall’arte e la creatività alle trasformazioni sociali, psicologiche e pedagogiche.

L’evento si svolgerà nella mattina di venerdì 25 settembre, con un’introduzione istituzionale che vedrà i saluti del presidente della CNUPP, Prof. Giancarlo Monina, e della direttrice generale del personale e reggente della formazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), Dott.ssa Rita Monica Russo, che si collegheranno con tutti gli istituti coinvolti. Successivamente, ogni ateneo presenterà le proprie iniziative locali, offrendo un’occasione unica di dialogo e di scambio tra mondi spesso distanti.

L’interesse e l’entusiasmo crescenti che si percepiscono, soprattutto tra le persone detenute, testimoniano quanto questa iniziativa rappresenti un momento di coinvolgimento reale e di speranza. La possibilità di partecipare a un progetto più ampio, che valorizza la cultura, la ricerca e l’educazione, stimola il desiderio di crescita e di reinserimento.

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Il DAP, fin dall’inizio, ha sostenuto con entusiasmo questa iniziativa, evidenziando come la collaborazione con le università possa contribuire a rompere le mura fisiche e simboliche che separano i detenuti dal mondo esterno. Un ringraziamento speciale va anche ai numerosi progetti europei che hanno inserito questa giornata nel loro palinsesto, consapevoli che la conoscenza può essere un potente strumento di libertà e di trasformazione.

Il calendario dell’evento prevede, dalle ore 10:00 alle 10:45, i saluti istituzionali e i collegamenti con gli istituti partecipanti, coordinati dalla Prof.ssa Sarah Grieco, referente CNUPP Terza Missione. Da lì in poi, gli eventi proseguiranno nelle diverse carceri italiane, ciascuno con un focus specifico:

– Calabria: Imprenditorialità e Design Thinking al carcere di Cosenza (Università della Calabria)

  Campania: Transizioni culturali a S. Maria Capua Vetere e l’educazione che non si arresta a Secondigliano (Università della Campania e Federico II)

  Emilia-Romagna e Marche: Studio sulle transizioni femminili a Bologna, linguaggio e intelligenza artificiale a Fossombrone, e rivoluzioni culturali a Parma (Università di Bologna, Urbino e Parma)

– Lazio, Abruzzo, Molise:AI al servizio dell’uomo a Frosinone, transizione demografica e affettività a Roma Rebibbia, e sviluppo sostenibile a Viterbo (Università di Cassino, Tor Vergata e Roma Tre)

– Lombardia: Nuovi orizzonti e paesaggi interiori a Milano Bollate (Università di Milano Bicocca)

– Sardegna: Transizioni nella ricerca a Cagliari-Uta, teatro come strumento di transizione a Tempio Pausania (Università di Cagliari e Sassari)

  Sicilia: Esperienze di crescita e transizioni umane a Messina e Palermo (Università di Messina e Palermo)

– Val d’Aosta, Piemonte e Liguria:Diritto allo studio e transizioni di sapere a Genova (Università di Genova)

– Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia: Transizioni sociali, ambientali e digitali a Verona (Università di Verona)

Le parole della Prof.ssa Sarah Grieco, referente CNUPP Terza Missione, riassumono l’essenza dell’iniziativa: “Aver reso la Notte un evento fruibile anche per le persone recluse ci rende particolarmente orgogliosi. È un progetto che coinvolge università, istituzioni e detenuti, portando la forza della ricerca dentro le carceri, là dove spesso non arriva: tra le mura di reclusione. La scienza, la cultura e l’educazione sono strumenti di libertà”.

Il Prof. Alessandro Silvestri del Dipartimento di Ingegneria Civile e Meccanica DICEM ha sottolineato l’approccio interdisciplinare adottato quest’anno: “Porteremo le nostre ricerche sull’intelligenza artificiale presso il carcere di Frosinone, confrontandoci con professori di filosofia e diritto. È un viaggio che supera confini e sbarre, dimostrando che la conoscenza può essere un ponte verso nuovi inizi”.

Questa edizione della Notte dei Ricercatori nei Poli Penitenziari si conferma così come un momento di speranza e di rinascita, un esempio di come scienza, cultura e educazione possano contribuire a costruire un futuro più inclusivo e libero, anche all’interno delle mura più dure.

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