Richiesta avv. Carbone e precisazione in merito al permesso di costruire in via Vincenzo Grosso

Tempo di lettura: 2 minuti

In riferimento all’ordinanza del Consiglio di Stato relativa alla questione del permesso di costruire di via Vincenzo Grosso (ex area Arciero Marmi), di cui ieri abbiamo dato notizia agli organi di informazione, l’avv. Benedetto Giovanni Carbone, in nome e per conto degli assistiti Sig.ri Manzi, invita il Comune, in persona del sindaco Enzo Salera, dei dirigenti della Polizia Locale e dell’Urbanistica, nonché della responsabile dello Sportello unico dell’edilizia, a disporre e a vigilare in esecuzione della predetta ordinanza “ affinché non sia dato ulteriore corso alle opere oggetto del permesso di costruire 2805 del 4.04.24”.


L’avvocato Carbone inoltre ci tiene a precisare che, a suo avviso, la sentenza del Tar di Latina, la n.396 di quest’anno, ha annullato, non sospeso il citato permesso di costruire.

A tal ultimo proposito è bene chiarire subito che nel comunicato stampa diramato ieri dal Comune non è stato scritto che la sentenza di primo grado è stata sospesa. Anche se si potrebbe discutere se tale effetto vi sia o meno. Infatti, l’oggetto della domanda cautelare in appello era la sospensione della sentenza. La domanda è stata accolta dal Consiglio di Stato ai sensi dell’art. 55, comma 10 c.p.a. fissando sollecitamente l’udienza di merito al 6 di novembre prossimo.

Non interessa disquisire su ciò. Andiamo alla sostanza. Il sindaco Salera, che – è bene ricordare, anche se non ce ne dovrebbe essere bisogno – non è lui a rilasciare permessi di costruire, essendo competenza specifica dell’organo tecnico, ribadisce che i lavori nel cantiere di via Vincenzo Grosso rimangono fermi. Come già disposto dopo la sentenza del Tar, e come scritto nel comunicato di ieri, “il 6 novembre il Consiglio di Stato deciderà in via definitiva in ordine alla legittimità del permesso di costruire rilasciato il 4 aprile dello scorso anno e contestato dai ricorrenti, i signori Maria Ginevra Simonelli e Paolo, Emy, Nicola Manzi”. Il comunicato si chiudeva con l’affermazione: “Non resta che attendere il definitivo pronunciamento”. Quanto a chi della vicenda ne fa oggetto di strumentale polemica politica, ci vuole pazienza.  

Condividi l'articolo!