San Giovanni Incarico – Acea: l’accorato appello ad Acea di una utente che, nonostante tutto, non ha ancora perso la speranza di avere l’acqua dal colosso romano con la stessa regolarità con cui la paga.

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Redazione Dossier Quotidiano
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San Giovanni Incarico – Se fosse stata accertata la complessità, se non addirittura l’impossibilità della soluzione del problema, quegli utenti, così tanto pazienti, potrebbero continuare a pazientare ancora “nell’attesa che venga quel giorno”, per stare alla speranzosa espressione del passo di una canzone di successo di anni fa. Ma qui il primo vero problema (all’apparenza risolvibile ma che rimane insoluto) è che ad Acea Ato5 pare se ne “fottano” (ci si passi l’espressione). Con la sola eccezione di alcuni di quelli che, pur invocati e disponibili almeno all’ascolto, scivolano purtroppo in una lamentosa rassegnazione per come (non)vanno le cose nell’azienda.

Succede così che, a San Giovanni Incarico, ridente paese, che fino alla prima metà del secolo scorso segnava il confine della gloriosa Terra di Lavoro con la cara Ciociaria, dopo l’intervento di riparazione di una perdita sulla condotta idrica, una utenza di via Colonne 13, lungo la strada provinciale 66, dall’autunno scorso (anno del Signore 2024) si ritrova senza acqua – forse per mera coincidenza – per diverse ore del giorno e della notte. Anzi, per la precisione, assai di frequente capita pure che con i rubinetti a secco, h24, ci resti per giorni consecutivi, così come successo, da ultimo, la settimana appena trascorsa.

Inutile dire che gli interessati hanno fatto pervenire ad Acea, pure a più riprese, le opportune segnalazioni, cui sono seguiti accorati appelli (nessuna imprecazione sinora, men che meno maledizioni) agli uffici del colosso romano. Da lì: “Vedremo”, “faremo”, “interverremo”, le rassicuranti risposte. Ma tutto rimane così com’è stato lasciato dopo quell’intervento dei tecnici di Acea dello scorso autunno sulla condotta lungo via Colonne a pochi metri dal civico 13. Pare, peraltro, che nel vicinato, non si lamenti lo stesso problema. E allora? Il campo d’indagine, forse, dovrebbe essere circoscritto a tale punto. Chissà?

Comunque le bollette da Acea agli utenti di via Colonne 13 continuano ad arrivare con cronometrica puntualità; naturalmente altrettanto cronometricamente onorate.

 In un paese come il nostro, dove le cose vanno in un certo modo, e dove interventi strutturali sulla rete sono stati accantonati da quel dì, si ha piena coscienza del fatto che sarebbe quasi folle pretendere la fornitura puntuale, al limite della perfezione, di un servizio, pur essenziale, qual è quello dell’acqua.

Però, con tutta la cristiana comprensione, neppure dall’altra parte (ci riferiamo a chi gestisce un servizio così importante) si può pretendere di mettere tranquillamente a repentaglio la salute e, in particolare, il sistema nervoso delle vittime di un assurdo quanto intollerabile disservizio.

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