Sebastianelli minaccia Salera: un episodio che fa riflettere. Nel finale aggredisce l’assessore Ranaldi.

Tempo di lettura: 2 minuti
Domenico Panetta
Seguimi

L’editoriale del direttore 

Non è possibile arrivare a tanto. Con molta probabilità, il metodo Casal di Principe è stato mal interpretato, ed è l’unica spiegazione plausibile per l’episodio che ha scosso il consiglio comunale.

Durante una sospensione, il microfono rimasto aperto ha rivelato un dialogo inquietante tra il consigliere di minoranza Sebastianelli e il consigliere di maggioranza Terranova. “Questi non sanno con chi caxxo  hanno a che fare. A Salera, fosse l’ultima cosa che faccio, ma gliela farò pagare.” Un’affermazione che, sebbene possa sembrare una semplice espressione di frustrazione, si trasforma in una minaccia ben precisa. Di seguito il video 


Le domande sorgono spontanee: come possono i rappresentanti di minoranza  dispensare consigli sulla sicurezza mentre si trovano a diffondere vere e proprie minacce? Cosa si intende realmente con “sarà l’ultima cosa che faccio”? In qualsiasi comune, un consigliere che pronuncia tali dichiarazioni si sarebbe dimesso immediatamente, eppure qui si continua come se nulla fosse, supportati da un video che documenta l’accaduto.

Ma la situazione non si ferma qui. Durante il finale del consiglio, un ulteriore diverbio tra il vicesindaco Ranaldi e Sebastianelli ha messo in luce un clima di tensione insostenibile. Ranaldi ha chiesto un comportamento più educato e pacato, ma la reazione di Sebastianelli è stata di aggressività, tanto da dover essere bloccato da altri consiglieri.

In un contesto in cui si discute di “movida sicura”, dovremmo invece concentrarci sulla sicurezza all’interno delle istituzioni stesse. È mai possibile che in un’unica seduta si minacci un sindaco e si tenti di aggredire un vicesindaco? La risposta è semplice: non dovrebbe essere possibile. Qualunque sia la causa di tali comportamenti, non giustificano né minacce né aggressioni.

Se davvero aspiriamo a una Cassino migliore, dobbiamo partire da qui: meno minacce in consiglio comunale. Questo tipo di episodi non appartiene alla nostra cultura democratica, ma sembra piuttosto una scena da un regime autoritario. Insomma non siamo in Paraguay. Se Sebastianelli vuole dare il buon esempio, sarebbe opportuno che si dimettesse in tempi brevi, dimostrando che la politica può e deve essere un luogo di rispetto e dialogo. D’altra parte proprio in consiglio ha sempre detto se sbaglio sono pronto ad assumermi le responsabilità. 

Condividi l'articolo!