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L’editoriale del direttore
Ormai tutti lo sanno ho la “cattiva”
abitudine di leggere i documenti (per il dispiacere di molti e il piacere di altri), è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo.
Non può passare inosservato tutto soprattutto ciò che può svegliare gli animi degli elettori, quindi sono andato a capire come spendono i soldi al Parlamento Europeo
Le spese folli del Parlamento europeo sono un tema ricorrente negli anni, che ha acceso il dibattito pubblico su trasparenza, efficienza e uso responsabile delle risorse pubbliche.
Alcune delle voci di spesa contestate:
Viaggi e missioni: i costi per gli spostamenti degli eurodeputati e del personale sono spesso ritenuti eccessivi, con l’utilizzo frequente di prima classe e l’assunzione di taxi e limousine.
Spese per l’ufficio: tra queste, quelle per il catering, l’arredamento e la tecnologia, a volte considerate non necessarie o troppo lussuose.
Assistenti e consulenti: il numero e le retribuzioni degli assistenti parlamentari e dei consulenti esterni sono stati oggetto di critiche, con dubbi sulla reale necessità di tali figure e sulla proporzionalità delle loro emolumenti.
Indennità diaria: una diaria forfettaria giornaliera per le spese di soggiorno a Strasburgo, che alcuni considerano troppo alta e non rendicontabile in modo adeguato.
Festaioli e premi: spese per eventi e celebrazioni, come l’organizzazione di feste e il conferimento di premi, considerate da alcuni non appropriate per un’istituzione seria.
Esemplificazioni di spese contestate:
200 milioni di euro l’anno: il costo stimato per il trasporto mensile di documenti da Bruxelles a Strasburgo, criticato come inutile spreco in un’epoca di dematerializzazione.
30.000 euro: la spesa per cioccolatini e arance per la Camera dei deputati italiana nel 2012.
500.000 euro: il costo annuale dei corsi di lingue e informatica per i deputati italiani, senza dettagli sulla natura e l’effettiva utilità di tali corsi.
Loro i burocrati gli uomini della cricca cosa hanno fatto si sono resi conto dello spreco ed in via precauzionale, si fa per dire, hanno adottato delle precauzioni.
In risposta alle critiche:
Il Parlamento europeo ha adottato misure per aumentare la trasparenza delle spese, pubblicando i dati online e consentendo un maggiore controllo da parte dei cittadini.
Sono state introdotte nuove regole per limitare alcune spese, come quelle per i viaggi e gli assistenti.
I sostenitori dell’istituzione sottolineano l’importanza di un Parlamento europeo ben funzionante e dotato di risorse adeguate per svolgere i propri compiti.
Il dibattito rimane aperto: la questione delle spese del Parlamento europeo è complessa e solleva questioni di legittimità, efficienza e priorità nell’utilizzo delle risorse pubbliche. Difficilmente pubblicheranno gli sprechi si sa mai toccare gli “amici” mai toccare chi poi ti restituisce il piacere. Noi che di piaceri non ne abbiamo bisogno invece mettiamo in evidenza tutto ciò che accade. Ad maiora!