Stellantis di Cassino a rischio chiusura: tra produzione in crisi e attese di risposte, la Fiom chiede chiarimenti

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Domenico Panetta
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Cassino – La fabbrica Stellantis di Cassino, un tempo simbolo di innovazione e produzione italiana di auto di lusso, si trova oggi in una fase di crisi senza precedenti. Dopo aver prodotto appena 10.500 veicoli da gennaio, il sito rischia di chiudere i battenti temporaneamente dal 26 luglio al 31 agosto, con ripercussioni pesanti su lavoratori e comunità locale. La notizia, che circola con insistenza tra operai e sindacati, alimenta un clima di incertezza e preoccupazione.

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La situazione attuale: tra riapertura e minacce di fermata prolungata

Lo stabilimento, che aveva appena riaperto dopo il consueto fermo estivo, si trova ora di fronte a un possibile prolungamento della pausa lavorativa. Originariamente, la fermata prevista era dal 4 al 17 agosto, ma fonti vicine alla produzione riferiscono che potrebbe essere anticipata al 26 luglio, con una possibile estensione fino al 31 agosto. La strategia sarebbe quella di sfruttare il contratto di solidarietà, uno strumento che permette alle aziende di ridurre l’orario di lavoro e i salari temporaneamente, in risposta alle difficoltà produttive.

Il rischio è che, se questa situazione si concretizzasse, lo stabilimento potrebbe rimanere fermo fino a settembre, con appena una settantina di giorni di produzione dall’inizio dell’anno. Un dato che evidenzia la crisi profonda di un impianto che aveva già dovuto interrompere la produzione a fine maggio per nove giorni e, tra fine giugno e metà luglio, ha registrato un calo drastico di volumi.

Numeri drammatici e produzione in calo

Tra gennaio e giugno 2024, lo stabilimento di Cassino ha prodotto appena 10.500 veicoli, tra Alfa Stelvio, Alfa Giulia e Maserati Folgore. Questi numeri rappresentano un calo del 34% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un dato che fa riflettere sull’andamento del settore automotive e sulle sfide di Stellantis nel nostro Paese. Paradossalmente, i dati di produzione sono peggiori anche rispetto al 2020, anno segnato dalla pandemia e dal lockdown.

La Fiom: “È arrivato il momento delle risposte”

La Fiom-Cgil di Cassino non ha nascosto la propria preoccupazione e ha chiesto chiarimenti immediati all’amministratore delegato di Stellantis, Filosa, che sarà ospite nei prossimi giorni per un incontro con i rappresentanti sindacali. “È arrivato il tempo delle risposte. Non possiamo continuare a navigare nell’incertezza, i lavoratori meritano certezze e un piano di rilancio credibile”, afferma il segretario della Fiom locale.

Il sindacato insiste sulla necessità di un confronto trasparente e di strategie concrete per uscire dalla crisi, anche perché il rischio di una chiusura prolungata avrebbe conseguenze devastanti sul tessuto sociale ed economico di Cassino. “Chiediamo all’azienda di assumersi le proprie responsabilità e di investire in modo deciso per rilanciare la produzione e salvaguardare i posti di lavoro”, conclude la Fiom.

Un futuro incerto tra attese e speranze

Il tempo delle decisioni si stringe. La comunità di Cassino attende con ansia sviluppi concreti, mentre i lavoratori si preparano a confrontarsi con un’altra estate di incertezza. La speranza è che Stellantis trovi presto una soluzione che non ricada sul sacrificio di chi ogni giorno si impegna per mantenere vivo uno stabilimento simbolo della capacità produttiva italiana.

Solo con trasparenza, dialogo e investimenti strategici si potrà uscire da questa crisi e restituire a Cassino il ruolo di protagonista nel settore automotive. Ma, nel frattempo, l’ombra di una possibile chiusura si allunga sul futuro di uno stabilimento che, seppur in difficoltà, rappresenta il cuore di una città tutta da salvare.

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