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L’editoriale del direttore
Negli ultimi giorni si è acceso un dibattito che mette in evidenza come spesso l’informazione pubblica venga strumentalizzata, ma raramente accompagnata da una spiegazione chiara e trasparente ai cittadini. Un esempio lampante di questa dinamica è rappresentato dalla vicenda del viaggio del sindaco di Cassino, Salera, in Giappone, ufficialmente un viaggio istituzionale.
Recentemente, è emersa una bozza di documento, pubblicata in modo parziale e a metà, che ha alimentato confusione e malintesi tra la cittadinanza e gli osservatori esterni. Si tratta della Determinazione nr. 1751 del 23/07/2025, avente come oggetto “Impegno di spesa per prenotazione titoli di viaggio per la partecipazione della città di Cassino all’11ª Conferenza Generale dell’Associazione Mayor for Peace”. Si legge che si tratta di un impegno di spesa di 12.000 euro per la prenotazione dei biglietti aerei.

Ma cosa significa realmente un “impegno di spesa”? E perché si parla di questa cifra senza contestualizzarla correttamente? È fondamentale chiarire che l’impegno di spesa, nel contesto amministrativo, non rappresenta una spesa già effettuata, bensì un atto contabile che formalizza l’accantonamento di fondi per una determinata finalità e li rende indisponibili per altri usi. È un passaggio necessario per la gestione trasparente e ordinata delle risorse pubbliche.

Per esempio, supponiamo che il Comune abbia stanziato 10.000 euro per la manutenzione di una strada. Se, a seguito di una gara, il costo effettivo dell’intervento si riduce a 8.000 euro, l’impegno di spesa sarà di questa cifra, e i 2.000 euro risparmiati possono essere riutilizzati per altri interventi o ridurre il risultato di amministrazione.

In questo caso, il viaggio del sindaco in Giappone, che ha suscitato polemiche, non è automaticamente una spesa già sostenuta. Si tratta di un impegno volto a prenotare i biglietti, spostamenti, vitto e alloggio, un atto contabile che sarà seguito dalla liquidazione effettiva, ovvero il pagamento reale, solo dopo l’acquisizione di tutta la documentazione necessaria.
Il problema nasce quando si strumentalizzano questi strumenti contabili, presentandoli come spese già fatte, creando confusione tra cittadini e opinionisti. Questo comportamento, in alcuni casi, può portare a malintesi che finiscono per danneggiare la credibilità di chi le diffonde.

È importante sottolineare che la correttezza e la trasparenza sono valori fondamentali. In un’epoca in cui spesso si assiste a campagne di attacchi continui, si dovrebbe invece elogiare chi, come l’amministrazione di Cassino, si impegna a non sprecare risorse pubbliche e a gestire con oculatezza i fondi dei cittadini.
Se desiderate continuare a fare polemiche, potete farlo per carità, ma con decenza e con la pubblicazione completa e trasparente dei documenti e la giusta spiegazione. Solo così si può garantire una corretta informazione e un dibattito costruttivo, evitando strumentalizzazioni che alimentano confusione.
In conclusione, la chiarezza e la trasparenza devono essere le linee guida di ogni discussione pubblica. Solo così i cittadini potranno davvero comprendere le dinamiche della gestione pubblica e giudicare con consapevolezza le scelte delle proprie istituzioni. Su questo punto i numeri danno ragione all’amministrazione Salera.






