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Cassino (FR) – Ieri, la Sala Restagno del Comune di Cassino ha ospitato un evento di grande interesse e partecipazione, con la presentazione del libro di Giovanni Napolitano, “Una bussola per l’imprenditore moderno”. La sala era gremita per quello che si è rivelato un “viaggio” piacevole e profondo all’interno del mondo, spesso complesso e insidioso, dell’attività imprenditoriale.

Il dibattito, moderato con passione dal sottoscritto (Domenico Panetta), ha visto la presenza dell’assessore ai Servizi Sociali e Politiche per la Famiglia, Francesca Calvani, e di Andrea Pontone, vicepresidente della Pro Loco.

Il fulcro della discussione ha toccato le corde più intime della scelta imprenditoriale. “Cosa spinge davvero una persona a fare impresa?” In un’epoca in cui l’imprenditorialità è spesso mitizzata come sinonimo di libertà o ricchezza facile, il libro di Napolitano riporta al centro la complessità delle motivazioni.

L’autore invita il lettore a una profonda introspezione: il desiderio di indipendenza, la passione autentica e l’ambizione economica sono solo il punto di partenza. Il testo indaga il delicato equilibrio tra talento e abilità, e come questi possano essere costruiti. L’obiettivo ultimo è aiutare il lettore a comprendere se la scelta di fare impresa sia quella giusta e, soprattutto, se si è davvero disposti a sostenerne il prezzo.

Giovanni Napolitano fornisce una vera e propria mappa delle tappe più comuni del cammino imprenditoriale: dall’entusiasmo iniziale ai primi ostacoli, dai momenti di dubbio agli errori più frequenti. “È una mappa dei passaggi che quasi tutti gli imprenditori attraversano, ma che raramente vengono raccontati,” ha sottolineato l’autore.”

Durante la presentazione sono stati affrontati anche casi reali di aziende che non ce l’hanno fatta, analizzandone le principali motivazioni e i driver che ne hanno decretato la sconfitta.
“Essere imprenditori non basta. Occorre diventare buoni imprenditori,” ha affermato con convinzione Napolitano. Ma cosa significa esattamente? Significa sviluppare la capacità di guidare sé stessi e gli altri, saper gestire il cambiamento e, crucialmente, saper passare da una mentalità freelance a quella di costruttore d’impresa.

Il libro sposta il focus dal guadagno personale all’impatto collettivo. “Fare impresa non è solo guadagnare – ha concluso Napolitano – è anche lasciare un’impronta.” Una visione che eleva l’imprenditorialità a ruolo sociale, di contributo e di eredità per la comunità.
Per chi volesse intraprendere questo viaggio di consapevolezza, il libro di Giovanni Napolitano è acquistabile al seguente link.
https://www.amazon.it/dp/B0FRY389LT
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