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Migliaia di ricercatrici e ricercatori vivono in una condizione di precarietà strutturale da anni, una realtà che oggi si aggrava ulteriormente a causa dei tagli alle risorse statali e della conclusione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Queste stesse persone, che costituiscono il motore della ricerca e della didattica universitaria, vengono ora abbandonate senza alcuna prospettiva di stabilità. Questa situazione è inaccettabile ha dichiarato nella giornata di oggi Marta Bonafoni (PD).
È fondamentale che il governo intervenga – continua Bonafoni – immediatamente, garantendo risorse certe e strumenti adeguati di stabilizzazione per coloro che hanno dedicato la loro vita professionale all’istruzione e alla ricerca. Non possiamo tollerare che mentre si parla di attrazione dei cervelli o di eccellenza internazionale, migliaia di precari restano senza contratto e senza futuro. Questa è una vera e propria ipocrisia.

Il Partito Democratico è fermamente al fianco di chi oggi si manifesta per un’università pubblica, aperta e giusta, che non possa più vivere sulla pelle di chi lavora senza tutele. È tempo di ascoltare queste voci e agire a favore di una vera valorizzazione del capitale umano nel nostro sistema universitario.
Siamo determinati a fare la nostra parte per garantire un futuro ai nostri giovani ricercatori, perché l’istruzione e la ricerca devono essere sostenute e protette, non lasciate al caso ha concluso Marta Bonafoni.