Dal clan Senese a Toni Nicoletti: il Basso Lazio nel mirino della criminalità, il procuratore generale Gaeta avverte “Noi non arretriamo, pronti a combattere”

Tempo di lettura: 3 minuti

Negli ultimi anni, la morsa della criminalità organizzata si è estesa oltre i confini tradizionali, aprendo nuovi tentacoli nel basso Lazio e portando con sé un’ondata di illegalità che minaccia la stabilità e la sicurezza delle nostre comunità. Dal clan Senese , storicamente radicato nel cuore di Napoli alleato con i Moccia,  alle alleanze con altre mafie italiane, come quella con Toni Nicoletti, figlio dell’ex  Cassiere della banda della Magliana, sembra che oltre Roma anche il basso Lazio sia diventato il nuovo terreno di conquista per un sistema di potere che sfrutta ogni opportunità per lucrare su attività illecite. Senese Vincenzo rinviato a giudizio mentre Toni Nicoletti condannato ad 8 anni nel 2024 grazie all’0perazione Alto Impatto. Chi ha preso ora il comando? 

Le indagini rivelano un quadro inquietante: una vera e propria “lavatrice” di denaro sporco, alimentata da imperi petroliferi e collegamenti con tutte le mafie d’Italia. La criminalità, infatti, non si limita più a gestire il traffico di droga e riciclaggio, ma si avventura anche in nuove attività imprenditoriali, spesso sotto l’ombrello di false legittimità. È in questo contesto che si inserisce il ruolo di territori come Cassino, un crocevia strategico per le rotte della droga, il riciclaggio di denaro e altri reati predatori.

A fronte di questa minaccia, la risposta delle istituzioni non può essere che ferma e decisa. Il procuratore generale della Cassazione, Pietro Gaeta, ha lanciato un messaggio forte e chiaro: “nessuno, e ripeto nessuno, può pensare di intimidire un magistrato o di mettere in discussione l’indipendenza della giustizia. La nostra società deve essere compatta e determinata a difendere il diritto, senza lasciare spazio a chi tenta di minare le fondamenta della legalità con incendi, intimidazioni o minacce.

In questo scenario – continua Gaeta- , le forze dell’ordine sono in prima linea, pronte a contrastare ogni forma di illegalità. La loro dedizione e il coraggio di quei magistrati che ogni giorno rischiano per assicurare giustizia sono il baluardo contro le insidie della criminalità. A chi ha incendiato un’auto o minacciato la nostra sicurezza, voglio dire che la legge sarà sempre più forte. La legalità, quella vera, è un muro invalicabile, e il nostro Stato, con determinazione e abnegazione, continuerà a rafforzarlo.

A Cassino, e in tutto il basso Lazio, il principio dello Stato di diritto non arretrerà mai. La nostra comunità deve sentirsi protetta da una forza collettiva che non si ferma di fronte alle minacce e alle intimidazioni. La battaglia contro la criminalità è difficile e richiede il contributo di tutti: cittadini, istituzioni, forze dell’ordine e magistratura devono remare nella stessa direzione.” 

Perché il futuro di Cassino e del nostro territorio dipende dalla volontà di resistere, di rimanere uniti e di difendere i valori di legalità e giustizia. Solo così potremo sconfiggere le oscure ombre che minacciano di avvolgere le nostre strade e garantire un domani più sicuro per le generazioni future.

Costruzioni Laziali
Condividi l'articolo!