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Giorgio Di Folco critica aspramente la campagna elettorale di Arturo Buongiovanni. Tramite un comunicato stampa spiega i motivi della sua critica.
I tour dell’ascolto sono l’eterna presa in giro all’elettore.
In questi anni la politica ha subito un mutamento talmente radicale che molti protagonisti della stessa, non sono stati capaci di effettuare un “upgrade”, rimanendo cosi’, confinati in un limbo che altro non rappresenta che l’ingresso per il dimenticatoio. La campagna elettorale non offre niente di nuovo, e’ tutto visto e rivisto. La comunicazione dei candidati è noiosa e non genera alcun interesse da parte del cittadino. Basta pensare ad un classico del periodo elettorale: Il tour dell’ascolto! Rimango basito del fatto che ci siano ancora persone che si prestino a “riunioni” rionali, buone solo a far fare qualche foto al candidato di turno. Rimango senza parole a pensare a quei cittadini di periferia, abbandonati a se stessi, che ogni cinque anni, puntualmente vengono “riesumati” e riempiti di fandonie.
Ancora c’e’ gente che crede a questi “show” da quattro soldi? Nessuno puo’ negare, che l’unico candidato di questa campagna elettorale, che c’e’ sempre stato, che ha raccontato i disagi delle periferie e della citta’ intera sia il sottoscritto. Ci sono i video a testimoniarlo, inutile copiare l’originale. Il piu’ imbarazzante tra tutti e’ il candidato “venuto dal cielo” che con l’aria mistica e benevole, gironzola per i quartieri sorridente (quando c’e’ poco da ridere) con uno stuolo di “cortigiani politici” servizievoli e incaricati di generare quel falso entusiasmo intorno alla sua figura, che di fatto non esiste (sappiamo tutti che e’ stato abbandonato da molti). Addirittura con il privilegio di ben due giornalisti, sempre pronti ad immortalarne le “strette di mano” abbastanza prive d’entusiasmo… Un candidato che non conosce niente della citta’, nemmeno il nome delle strade e che ambisce con sfrontatezza alla carica di primo cittadino? Il tour dell’ascolto? Un fallimento. Basta gironzolare sui social per rendersene conto. Qualcuno pone la domanda delle domande, alla quale pero’ non vi e’ risposta: Ma dove sei stato fino ad oggi? Entusiasmo rigorosamente sottovuoto che non genera il medesimo stato nell’avventore. Una pura iniezione di pressappochismo elettorale basato su proposte a dir poco divertenti, se non fosse che trattasi della cosa pubblica. Spostare scuole, costruire mercati coperti in centro senza pero’ specificare come fare, dove trovare i soldi per compiere tali opere. Il candidato “venuto dal cielo” non conosce nemmeno la differenza tra una struttura provinciale e una comunale, come puo’ ambire alla carica comunale? Sostiene che le opere di Salera siano tutte frutto del Pnrr ma cosi’ non e’…Sappiamo che per realizzare l’isola pedonale, per esempio, siano stati intercettati fondi regionali. Senza parlare degli abbandoni, delle persone che hanno tentato “la fuga” da un evidente progetto politico, nato moribondo, verso la “corte” di Salera, che a sua volta ha adottato il mio metodo, quello che ho inaugurato io: PORTE CHIUSE ALL’AVVERSARIO! Il progetto di centrodestra sta perdendo i pezzi ancor prima di partire. Sappiamo che questo tipo di governo (vedi Carlo Maria D’Alessandro) durano il tempo di una sigaretta…Cadono subito, lasciando le citta’ “appese” e in una eterna campagna elettorale a causa della natura stessa dei partecipanti. Gente che pur di esserci, si e’ messa insieme al tizio di cui poco prima diceva peste e corna… L’ unico progetto civico al cento per cento, attualmente presente alle amministrative 2024 e’ “Rivoluzione X Cassino”.
Nella mia lista, non ci sono ex amministratori, ex politici. Ci sono molti giovani e tante persone che pensano con la loro testa e non con quella del “burattinaio” che impartisce loro pensieri. I miei colleghi politici sono persone libere di esprimere il loro pensiero, di elaborare i loro progetti. L’epoca della politica “abbruzzesiana” e’ finalmente finita. In citta’ si respira una nuova aria. Lo vedo il Sabato e la Domenica presso il gazebo di Piazza Diamare. La nostra partecipazione e’ autentica, non cercata. Persone che spontaneamente vengono a conoscermi, a parlare delle loro criticita’, delle loro paure, dei loro desideri per una citta’ migliore. Non siamo noi che giriamo per i quartieri a farci foto (a meno che non ci chiami il cittadino), ma sono i “cassinesi” che vengono da noi. La differenza e’ proprio questa. Il tour dell’ascolto? Una grnade grossa ipocrita sfilata, finalizzata a far conoscere chi non appartiene al tessuto politico di Cassino e in fretta e furia deve essere “digerito” dall’elettorato per condurre una battaglia fatta di soldati zoppi, pronti a disertare in qualsiasi momento. Sono convinto che se Salera si affacciasse da una finestra del Comune, brandendo un megafono e chiedendo a chi vuole “salire sul carro” a Buongiovanni non resterebbe che chiudere a chiave la sede e riconsegnare le chiavi a “mario”….