È l’anno dei premi per il Cassino: la FIGC premia Benito Coppola, il gentiluomo del calcio

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Domenico Panetta
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Il 2025  si sta rivelando un anno memorabile per il Cassino, un vero e proprio palcoscenico di successi che celebra le eccellenze del calcio locale.

Dopo il prestigioso riconoscimento del Pallone d’Oro di Serie D assegnato ad Abreu, ora è il turno di Benito Coppola, premiato dalla FIGC con un premio alla carriera per i suoi venti anni di attività dirigenziale. Un riconoscimento che giunge come una meritata ovazione per un uomo che ha dedicato la sua vita al calcio, incarnando i valori di passione, impegno e responsabilità.

Benito Coppola non è solo un nome; è una leggenda vivente nei circuiti calcistici, sia locali che nazionali. La sua esperienza e competenza nelle dinamiche dirigenziali sono pari solo al suo amore per questo sport. È un grande conoscitore delle sfide e delle gioie che accompagna la gestione delle squadre, un punto di riferimento per tutte le società con cui ha collaborato. La sua figura si distingue non solo per i successi ottenuti, ma anche per la correttezza e la disponibilità che lo contraddistingue. Ogni club in cui ha messo piede ha potuto beneficiare della sua saggezza e della sua integrità.

Nel cursore della carriera di Coppola, si annoverano esperienze significative presso società rinomate: dal Latina di Pecchia e di Sanderra, passando per la Virtus Lanciano fino alla Policassino di Antonio Morra e Calogero Corcione. Ogni tappa del suo viaggio ha contribuito a forgiare un professionista altamente rispettato e benvoluto. Tuttavia, la sua splendida avventura non si è mai allontanata dal Cassino, dove, sotto la presidenza di Murolo, ha saputo riportare il club ai vertici, e oggi continua a brillare come Presidente nel Cassino di Rossi.

È fondamentale riconoscere l’importanza di figura come Benito Coppola nel mondo del calcio. Senza la dedizione e il lavoro instancabile dei dirigenti, il calcio non potrebbe raggiungere l’elevato livello di competitività e passione che oggi conosciamo. La sua storia personale è un faro di ispirazione, non solo per aspiranti dirigenti, ma per chiunque ami questo sport.

In un momento in cui il calcio vive un periodo di grande fermento, festeggiare le sue conquiste significa celebrare l’essenza stessa dello sport: la comunità, il rispetto e la crescita collettiva. Onoriamo Benito Coppola, il gentiluomo del calcio, perché il suo contributo va ben oltre le vittorie sul campo: è una vera e propria missione al servizio di valori che durano nel tempo. Grazie, Benito, per il tuo inestimabile apporto al calcio e per averci dimostrato che, in fondo, è sempre il cuore e la passione a fare la differenza.

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