Gli ospiti nazionali di Carovana Crime a Cassino lanciano l’edizione invernale di NeroVivoFestival

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Domenico Panetta
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Un’atmosfera carica di emozioni, riflessioni profonde e un desiderio condiviso di comprendere le zone oscure della psiche umana. È stato questo il filo conduttore di una giornata memorabile, che ha visto protagonisti ospiti di livello nazionale e un pubblico entusiasta, in occasione della prima tappa di Carovana Crime, il nuovo format culturale di NeroVivoFestival, dedicato al noir e al crimine come strumenti di analisi sociale e umana.

Partendo dalla fine, le parole di Trifone Gargano hanno riassunto lo spirito dell’evento: “I padri sono veramente str…”, ha scherzato con il suo inconfondibile dialetto pugliese, portando sul palco un monologo-lezione che ha trasformato il chiostro del Palagio Badiale in un teatro a cielo aperto. Tra resti di capitelli e un’atmosfera senza tempo, Gargano ha reinterpretato i classici della letteratura italiana attraverso parodie e iperboli, offrendo al pubblico spunti di riflessione su un’Italia che, tra guerre e cambiamenti sociali, appare sempre più povera di relazioni autentiche e empatia.

La giornata è proseguita con una serie di interventi e narrazioni intense, tutte coordinate da Salvatore Oliva. La giornalista Daniela De Crescenzo ha aperto le porte di un mondo disturbante, descrivendo l’ambiente martoriato dal traffico di rifiuti in Campania, con riferimenti al suo libro “Così vi ho avvelenato”, scritto con il collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo. Un percorso tra realtà e denuncia che ha coinvolto un pubblico attento, attraversando via pedonale e fermandosi davanti a una Renault 4 rossa, simbolo del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro, come raccontato dallo storico e autore Marino Fardelli nel suo intervento.

La giornata si è arricchita di approfondimenti storici e investigativi. L’avvocato Gianluca Giannichedda ha condotto un’intervista a Roberto Maida, giornalista del Corriere dello Sport e autore di “Storie maledette del calcio”, un libro che dà voce alle vite tragiche di giocatori dimenticati o vittime di tragiche circostanze. Un modo per ricordare e riflettere su storie spesso invisibili, ma di grande impatto emotivo.

Tra i momenti più suggestivi, la ricostruzione di una scena del crimine nel Parco Baden Powell, con il criminologo Armando Palmegiani e il docente Massimo Arcangeli. L’ipotesi che coinvolge il caso di Liliana Resinovich ha aperto un dibattito acceso e complesso, tra dubbi, ipotesi e misteri ancora irrisolti, che hanno appassionato il pubblico presente.

Non sono mancati momenti di cultura pop. Gli appassionati di fumetti e noir hanno assistito alla presentazione di Diabolik, un viaggio nel mondo del ladro mascherato e di Eva Kant, protagonisti di un universo che ha segnato la storia del fumetto italiano. Lo scrittore Andrea Carlo Cappi, il professor Luigi Di Santo, l’avvocato Davide Steccanella e la neuropsichiatra Giuseppina Bonaviri ci hanno condotto per mano in un viaggio senza tempo su Diabolik, oltre i confini convenzionali.

In occasione del sessantesimo anniversario della nascita di Diabolik, NeroVivo ha consegnato per la prima volta il Premio Nazionale alla Carriera, un riconoscimento ufficiale che ha suscitato entusiasmo tra gli addetti ai lavori, con il saluto di Mario Gomboli, direttore di Astorina.

Costruzioni Laziali

Durante la giornata, quattro squadre si sono sfidate in un Crime Game dal sapore giallo, ideato per mettere alla prova la creatività e le capacità investigative dei partecipanti: un vero e proprio delitto perfetto, con l’obiettivo di eliminare un ricco imprenditore spagnolo senza lasciare tracce.

Il progetto NeroVivo, nato dall’idea originale di “La parola che non muore” e sviluppato in collaborazione con il Comune di Cassino, ha beneficiato del sostegno di istituzioni e aziende del territorio. La direzione artistica di Sandro Mariani, affiancato da Rita Cacciami e Alba Spennato, ha curato un’offerta culturale multiforme, che ha abbracciato letteratura, teatro, musica, fumetti e investigazione, esplorando le zone d’ombra dell’animo umano con linguaggi diversificati.

Le collaborazioni con gli istituti scolastici locali, come l’ITIS “E. Majorana” e l’I.I.S “San Benedetto”, hanno dato un valore aggiunto al festival, coinvolgendo gli studenti nelle attività di comunicazione e supporto tecnico. La gastronomia ha trovato il suo spazio nel buffet finale, curato dall’Alberghiero di Cassino, che ha offerto prodotti della tradizione italiana, unendo arte culinaria e cultura.

L’evento ha ricevuto il patrocinio della Provincia di Frosinone, della Regione Lazio, dell’Università di Cassino e dell’Ordine degli Avvocati della città, dimostrando l’importanza di un progetto che mira a riflettere, attraverso il noir, sulla complessità della società contemporanea.

E ora, l’attesa si sposta verso l’inverno. NeroVivoWinter Edition prenderà il via a novembre, con appuntamenti mensili dedicati all’approfondimento dei misteri dell’animo umano. Un inverno che si preannuncia ancora più intenso e coinvolgente, all’insegna del noir e della ricerca delle verità più nascoste.

Un festival che, ancora una volta, ha dimostrato come il crimine e il mistero possano diventare strumenti di analisi sociale, di introspezione e di cultura, lasciando un segno indelebile nella memoria di chi ha avuto il privilegio di parteciparvi.

Ringraziamenti 

Fondamentale è stata la collaborazione con l’associazione Dike per gli aspetti logistici. Il festival si fregia degli importanti patrocini della Provincia di Frosinone (oneroso), della Regione Lazio, dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e dell’Ordine degli Avvocati di Cassino. Un ringraziamento speciale va alle aziende che hanno creduto nel progetto rendendone possibile la realizzazione: Teknoprogetti, RematLazio SpA, Supermercati Gecop, Hotel Al Boschetto, La Vecchia Pesa, Agriturismo La Selva, Shopping. NeroVivo Winter Edition prenderà il via a novembre, con appuntamenti mensili, per un’immersione ancora più profonda nei misteri dell’animo umano. Sarà un inverno all’insegna del Noir.

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