Il consigliere Terranova interviene sui disservizi di Acea: un quadro di emergenza e speranza

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Cassino – Il consigliere comunale Edilio Terranova torna a sollevare il velo sui continui disservizi idrici che affliggono il territorio di Cassino e dei comuni limitrofi, chiedendo chiarimenti e interventi concreti da parte di Acea, il gestore del servizio.

“Mi auguro che i miglioramenti che si sono visti nelle ultime 48 ore siano di buon auspicio per tutto il territorio”, afferma Terranova, “perché i disservizi di Acea hanno superato ogni limite”. La situazione, infatti, resta critica in molte zone, con problemi di approvvigionamento che si prolungano ormai da mesi, e che rischiano di compromettere la qualità della vita di migliaia di cittadini.

Tra le aree più colpite, la popolosa frazione di Caira, in particolare via Monacatoanche, e zone come San Michele, Caprareccia, Ascensione, Tufo, Peola e Tora. Già a luglio 2024 si parlava di interventi necessari, ma a quasi un anno dalla data annunciata, la situazione è addirittura peggiorata. Da settimane, numerosi nuclei familiari sono senz’acqua, non solo in queste zone, ma anche in vie come Ai Patini e Cappella Morrone a Cassino, e in vaste parti di Sant’Elia Fiume Rapido.

Le motivazioni ufficiali fornite dall’azienda sono contrastanti. Lo scorso anno si parlava di un intervento sul serbatoio di San Michele-Caprareccia, che avrebbe permesso di rimodulare l’erogazione dell’acqua a tutte le utenze. Oggi, invece, si evidenzia la mancanza di tensione in arrivo da parte di un fornitore esterno, come causa principale del disservizio. “Se questa è la realtà, chi ha dato queste disposizioni? Quali azioni sono state realmente intraprese dal fornitore esterno e in quanto tempo si prevedono interventi risolutivi?”, si chiede il consigliere Terranova, evidenziando come questa spiegazione appaia più come una giustificazione che come una soluzione.

Ma le criticità non si limitano alle zone periferiche. Nel centro di Cassino, in via Pascoli, Rossini, Donizetti, Po, Cimarosa e Corso della Repubblica, la pressione dell’acqua è bassissima ai piani bassi e a tratti del giorno arriva con il contagocce ai piani superiori. Una perdita importante sembra aver compromesso la rete, eppure, nonostante gli sforzi con valvole di sezione e altre misure, ancora non si intravede una strategia efficace per fronteggiare il problema.

“Come è possibile che, in piena estate, non ci sia una task force sul territorio per intervenire tempestivamente?”, si chiede il consigliere Terranova. “L’acqua è un bene primario e inaccettabile che le famiglie debbano ricorrere a fontane comunali, acquistare bottiglie d’acqua o rivolgersi a lavanderie con pressione normale, con un aggravio di costi e disagi notevoli”.

Il quadro descritto dal consigliere evidenzia una gestione che appare spesso improvvisata e poco trasparente. “C’è una dirigenza qualificata in grado di risolvere questi disservizi? Perché, nonostante la presenza di personale competente, la situazione non si sta normalizzando?”, si domanda. “Il trend di miglioramento delle ultime 48 ore fa sperare, ma non basta: occorre un piano serio, definito, con interventi programmati e tempi certi”.

Molti cittadini di Cassino e dei comuni limitrofi hanno manifestato la propria frustrazione, paragonando la realtà attuale alle difficoltà del dopoguerra. “È come tornare indietro di decenni”, hanno commentato alcuni residenti, sfiduciati dall’assenza di prospettive concrete.

Terranova conclude con un appello: “Se Acea non riesce a garantire un servizio adeguato, deve fare un passo indietro e restituire la rete idrica a chi, con pochi mezzi e risorse, ha sempre cercato di approvvigionare i propri cittadini con affidabilità. La salute e il benessere della comunità devono essere priorità, non secondarie a logiche di profitto o inefficienze”.

L’auspicio è che i recenti segnali di miglioramento siano il punto di svolta per un servizio più stabile e trasparente, altrimenti la strada verso una gestione più efficiente e umana sembra ancora lontana.

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