La Povertà in Italia: Un’Analisi Critica sull’Assegno di Inclusione

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Domenico Panetta
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Nella recente dichiarazione della Viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, si è evidenziato un entusiasmo marcato verso l’Assegno di Inclusione, considerato uno strumento fondamentale per il contrasto alla povertà. Tuttavia, le affermazioni della Viceministra non sono esenti da critiche e sollevano interrogativi sulla reale efficacia della misura, come sottolineato dalla segretaria confederale della Cgil, Daniela Barbaresi.

Secondo la Viceministra, i dati sarebbero rassicuranti e dimostrerebbero la validità dell’Assegno di Inclusione nel fornire le risposte necessarie alle famiglie in difficoltà. Tuttavia, Barbaresi mette in evidenza una lacuna significativa: l’esclusione di un numero consistente di famiglie che, pur avendone diritto, non ricevono alcun sostegno. Le cifre parlano chiaro: circa 600 mila nuclei familiari e 1,2 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta, una situazione aggravata dalla cancellazione del reddito di cittadinanza, che ha dimezzato il numero di beneficiari.

Barbaresi, con fermezza, ricorda che la povertà non colpisce solo coloro che non lavorano, ma anche una parte significativa della popolazione occupata. Lavoratori in condizioni precarie, con contratti a tempo parziale o discontinui, si trovano spesso a dover affrontare una realtà difficile, dove il lavoro non garantisce un reddito sufficiente per vivere dignitosamente. Questo aspetto, cruciale per comprendere il fenomeno della povertà in Italia, è stato trascurato dalla Viceministra.

Costruzioni Laziali

La dirigente sindacale sottolinea l’importanza di un cambiamento radicale nella politica del lavoro e nella protezione sociale, auspicando una maggiore stabilità e sicurezza per i lavoratori. In questo contesto, il richiamo a votare “Sì” ai referendum dell’8 e del 9 giugno assume un significato profondo: è un invito a fermare la precarietà e la povertà, a costruire un futuro di diritti e solidarietà.

In un paese dove il tasso di povertà continua a crescere, è fondamentale che le istituzioni ascoltino e rispondano alle reali esigenze della popolazione. La modernità del welfare non può essere solo una questione di annunci, ma deve tradursi in azioni concrete e misure efficaci che garantiscano un supporto reale a chi vive in difficoltà.

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