L’INFINITO DI CLAUDIO COCCOLUTO: UN’ICONA DELLA MUSICA E DELLA CULTURA ITALIANA

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Domenico Panetta
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Il mondo della musica e della cultura italiana continua seguire gli insegnamenti di Claudio Coccoluto,  il 2 marzo in molti ripeteranno nella propria testa le sue parole. Tra Cassino e Gaeta ogni anno in alternanza vengono organizzati in estate eventi che celebrano la sua vita. Ammuri liberi e l’urban researcher Francesco Torrice con amore e passione di anno in anno, in estate, coinvolgono amici e appasionati del famoso deejay, mettendo in campo ideee e risorse per celebrare prima l’uomo e poi l’artista, perché Claudio è infinito. Noi di dossier quotidiano vogliamo vogliamo farvi ripercorrere la sua storia. Nato a Gaeta nel 1962, Coccoluto è stato un pioniere nel mondo dei DJ, lasciando un’impronta indelebile nel panorama musicale italiano.

Fin da giovane, a soli 13 anni, Coccoluto si avvicinò al mondo dei DJ nel negozio di elettrodomestici del padre. Fu l’inizio di una passione che trasformò in una brillante carriera. Nel 1985, decise di fare della musica la sua professione e da allora non guardò mai indietro.
Foto di Francesco Torrice
Il suo apice coincise con la fervente movida italiana degli anni ’90, in cui Coccoluto divenne una figura centrale. La sua presenza costante a Riccione, una delle mete estive più rinomate delle coste italiane, lo rese un’icona indiscussa della scena musicale. La sua fama crebbe ulteriormente quando entrò nella TOP 100 DJ’s di DJ Magazine, una rivista considerata la “Bibbia” del settore, che gli dedicò la prima di copertina.
Oltre alla sua carriera da DJ, Coccoluto si distinse anche come personalità mediatica. Collaborò con Radio Deejay e apparve in televisione nello show “Ciao Darwin”. La sua presenza non si limitò al mondo dell’intrattenimento, ma si estese anche al cinema e alla cultura. Coccoluto fu componente della Giuria di Qualità del Festival di Sanremo nelle edizioni del 2003, 2007 e 2013, diventando il primo DJ nella storia della kermesse musicale ad assumere tale ruolo.
Il suo contributo alla cultura musicale italiana è stato celebrato in diversi documentari, tra cui “Vinilici. Perché il vinile ama la musica” diretto da Fulvio Iannucci nel 2018 e “Disco Ruin” di Lisa Bosi e Francesca Zerbetto nel 2020. Coccoluto ha sempre incarnato la passione per la musica e il rispetto per la sua storia, contribuendo a diffondere l’amore per il vinile e per le sonorità più autentiche.
La sua scomparsa prematura ha lasciato un vuoto nel cuore di molti, ma il suo lascito rimarrà indelebile. I suoi funerali si svolsero a Roma, presso la Chiesa degli artisti, e oggi riposa nel cimitero San Bartolomeo di Cassino.
Claudio Coccoluto sarà ricordato non solo come un grande artista, ma anche come un’icona della musica e della cultura italiana, il cui spirito vivrà per sempre attraverso le note e i ricordi dei suoi ammiratori