Negli ultimi mesi, Cassino si sta dipingendo come una macchia nera lungo lo stivale. Non è così, e lo dimostriamo

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Domenico Panetta
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Attualità Negli ultimi tempi, si è cominciato a parlare insistentemente di Cassino come di una città poco sicura, quasi come se fosse diventata il centro di una serie infinita di incendi e problemi che ne macchierebbero l’immagine. Tuttavia, un’analisi più attenta delle statistiche e dei fatti smentisce questa narrazione allarmistica, rivelando una realtà ben diversa da quella dipinta dai titoli sensazionalistici.

Fatti e numeri in altre città : la realtà degli incendi

Se prendiamo in considerazione le statistiche recenti, emerge che ci sono state più esplosioni di fiamme nel vicino Frosinone rispetto a Cassino. È importante non lasciarsi catturare dal alone di paura che si crea, spesso alimentato da singoli episodi isolati, e guardare i numeri nel loro contesto.

Ecco alcuni fatti concreti degli ultimi mesi a Frosinone

– Giugno 2025: incendio nel supermercato Conad di Via Tiburtina, un episodio grave ma che non rappresenta la norma.

– Maggio 2025: incendi in un appartamento in zona Stazione, nel magazzino del bar Stecca House e nel distributore Eni di Via Monti Lepini.

– Aprile 2025: incendio doloso a mezzi edili in un cantiere di Via Tommaso Landolfi.

– Marzo 2025:incendio in un appartamento di Via Cosenza.

– Febbraio 2025: incendio presso la Questura di Frosinone, causato da un quadro elettrico.

– Gennaio 2025:due incendi presso aziende: Mazzocchia di Via Enrico Fermi, specializzata nella vendita di camion per raccolta rifiuti, e Tagliaboschi Srl, produttrice di pallet in legno e plastica.

Questi episodi, alcuni dolosi, seppur preoccupanti, riguardano la città di Frosinone a pochi passi da noi, rappresentano una realtà più complessa e più allarmante di quella vissuta a Cassino. La percezione di insicurezza, infatti, può essere amplificata da singoli eventi e non riflettere la situazione reale dell’intera comunità.

Un altro punto di vista: le nascite e il spopolamento

Sempre negli ultimi giorni si parla di un calo delle nascite, un fenomeno che preoccupa non solo Cassino ma l’intera Italia. La canzone di Mannarino “Me so m’briacat” ci fa sorridere, ma il tema è serio: il declino demografico.

Costruzioni Laziali

Tuttavia, ci chiediamo: questa diminuzione delle nascite è veramente dovuta allo spopolamento delle città o ci sono altri fattori in gioco? Potrebbe essere che le nuove generazioni, pur desiderando una famiglia, trovino più difficile il percorso di vita in certi contesti o, semplicemente, non trovino più l’attrattiva di un tempo nelle città di provincia. L’odore della gonna? Forse più delle paure e delle statistiche, sono le scelte di vita a influenzare le decisioni delle giovani coppie.

In conclusione

Cassino non è una città “macchia nera” lungo lo stivale. È una comunità viva, con problemi e sfide come tutte le altre, ma anche con una storia e una identità da preservare e valorizzare. È importante guardare ai fatti con razionalità, senza lasciarsi trascinare dall’emotività o dal sensazionalismo.

Solo così potremo continuare a credere in un futuro migliore, senza alimentare paure infondate. Ricordiamoci che le crisi e i problemi sono parte della vita di ogni città, ma non devono definirne l’immagine complessiva. Cassino merita di essere vista per ciò che è: una città con il suo cuore, le sue speranze e le sue sfide, come tutte le altre.

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