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In un comunicato stampa Giuseppe Sebastianelli mette in evidenza le difficoltà in periferia per le strutture sportive.
Non c’è uguaglianza a Cassino per chi pratica sport. Se vivi in periferia devi allenarti in strutture fatiscenti, insicure, prive di manutenzione. Non lo dico io ma le foto che oggi ho scattato a Sant’Angelo in Theodice dove sono presenti ben due campi sportivi ma che messi insieme non riescono a farne mezzo decente. Eppure la gestione di queste strutture, come tutte le altre presenti in città, è stata affidata al CUS.

Il centro universitario sportivo che è considerato un’eccellenza nostrana e che incassa danaro per ogni partita disputata sui vari campi non campi. Perchè tanta disparitá? Lo stesso degrado immortalato a Sant’Angelo lo abbiamo registrato a San Bartolomeo dove i ragazzini giocano senza un minimo di tutela. Le strutture sportive dovrebbero essere gestite dalle stesse società che giocano a calcio unitamente alle parrocchie. Questa è la mia idea di sport e aggregazione. Solo così potremmo ottenere due importanti risultati: la manutenzione costante a costo zero e la presenza di giovani che spesso si rivelano essere piacevoli sorprese. I più grandi calciatori arrivano sempre dagli oratori o dalle squadre di periferia.
Di Giuseppe Sebastianelli
