“Volti e avventure della lotta alle mafie e alla corruzione”

Tempo di lettura: 4 minuti
Domenico Panetta
Seguimi

A Sant’Elia Fiumerapido una lezione di legalità con il generale Angelosanto. Commozione e coraggio tra i banchi di scuola

SANT’ELIA FIUMERAPIDO – Una mattinata carica di emozione, memoria e speranza. Un momento che ha unito generazioni diverse nel nome della giustizia e dell’impegno civile. Così si è svolto il convegno “Volti e avventure della lotta alle mafie e alla corruzione”, organizzato dall’Istituto Comprensivo di Sant’Elia Fiumerapido in collaborazione con la componente genitoriale della rappresentanza d’Istituto e la Stazione dei Carabinieri locale.

Alle ore 9:45, gli studenti della scuola secondaria di primo grado hanno marciato in silenzio lungo via IV Novembre, intonando la canzone “I cento passi” – simbolo di ribellione alla mafia e tributo a Peppino Impastato – e portando con sé uno striscione con il volto di don Pino Puglisi, il prete ucciso dalla mafia nel 1993. Un gesto semplice ma potente, che ha reso visibile la consapevolezza crescente delle nuove generazioni.

Il cuore della manifestazione si è svolto nella chiesa di San Sebastiano, dove ad accogliere studenti e autorità c’erano figure di spicco delle forze dell’ordine, della scuola e del mondo dell’informazione.

Ospite d’onore il Generale di Corpo d’Armata Pasquale Angelosanto, già comandante del ROS dei Carabinieri, oggi magistrato della Sezione regionale di Controllo per il Lazio e coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo. La sua testimonianza, fatta di storie vere, sacrifici e determinazione, ha catturato l’attenzione dei ragazzi:

«Non c’è coraggio senza consapevolezza, e ogni cittadino può diventare parte attiva nella difesa della legalità», ha detto con semplicità e fermezza.

A introdurre i lavori è stata l’insegnante Graziella Fiorito, referente per la legalità dell’Istituto. La moderazione è stata affidata alla giornalista Angela Nicoletti, che ha saputo dare ritmo e profondità a ogni intervento.

Sul palco anche don Remo Marandola, parroco di Sant’Elia, che ha ricordato l’importanza di educare alla verità e al rispetto sin da piccoli. A prendere la parola  poi il dirigente scolastico Nazario Malandrino, che ha ringraziato tutte le autorità intervenute e ha invitato i giovani a «diventare cittadini responsabili, sentinelle del bene comune».

Presenti in platea i massimi rappresentanti delle forze dell’ordine del Cassinate: il vice questore Flavio Genovesi, dirigente del commissariato di Cassino ed ex capo della squadra mobile di Frosinone, il tenente colonnello Giovanni Anastasia, comandante della compagnia dei carabinieri di Cassino, affiancato dai comandanti delle stazioni di Sant’Elia Fiumerapido e Vallerotonda. Non sono mancati anche i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo e una delegazione dei Carabinieri Forestali. In prima fila, anche Il sindaco di Cassino Enzo Salera, il vicesindaco Gino Ranaldi.

A conclusione della mattinata, un momento di intensa commozione: gli studenti hanno interpretato in linguaggio LIS la canzone “Supereroi”, dedicandola al generale Angelosanto e a tutti i tutori dell’ordine che ogni giorno lottano per difendere la nostra nazione.

Un messaggio forte, chiaro, condiviso: la legalità non è una parola astratta, ma un cammino che si costruisce insieme, passo dopo passo. E questi ragazzi, oggi, hanno fatto un passo importante. “in questo momento storico caratterizzato da fragilità dell’alleanza educativa tra scuola e famiglia, è fondamentale riflettere sull’importanza di trasmettere i valori dell’Arma dei Carabinieri all’interno delle istituzioni scolastiche.

Viviamo in una società meno orientata al compito e al dovere e più orientata all’identità da ricercare solo nel giudizio dei pari e sui social, ricerca in cui il disprezzo e lo stigma per il corpo, il peso, l’aspetto o la debolezza caratteriale possono provocare effetti gravi, fino al suicidio nei più fragili. In questo contesto, la scuola deve tornare ad essere un presidio di valori e legami, un luogo dove si educa al rispetto, al dovere e alla responsabilità.

Costruzioni Laziali

Un luogo dove trovare non solo il proprio sapere ma anche il proprio “sapore”, quello che caratterizzerà la propria personalità rendendola riconoscibile e apprezzabile tra tante altre, un esempio! …è di questo che hanno bisogno tanti ragazzi e ragazze e di certo, nel Generale Angelosanto – in questo loro concittadino – i giovani Santeliani hanno trovato un esempio d’eccezione!” ha detto il dirigente scolastico Malandrino a chiusura della manifestazione.

Condividi l'articolo!