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L’editoriale del direttore
Nel 2024, il panorama imprenditoriale italiano si fa sempre più cupo. Con circa 336.291 imprese che hanno cessato la loro attività, segnando un incremento del 7,1% rispetto all’anno precedente, ci troviamo di fronte a un’emergenza economica che meriterebbe un’attenzione urgente da parte del Governo. Questo si traduce in una media di 921,3 chiusure al giorno, un numero che racconta storie di speranze infrante, di investimenti perduti e di famiglie in difficoltà. Eppure, mentre il tessuto economico del nostro Paese si sfalda, il Governo Meloni sembra ignorare la questione, concentrato su questioni che poco hanno a che fare con le reali esigenze dei cittadini.
Le cifre parlano chiaro: i rappresentanti del nostro Parlamento godono di stipendi netti che si aggirano intorno ai 5.290,71 euro al mese, a cui si aggiungono benefit e rimborsi che portano il totale a circa 10.000 euro. In un Paese dove le piccole e medie imprese lottano per sopravvivere, la disparità tra chi governa e chi è governato diventa sempre più inaccettabile. La somma di 4.190 euro al mese per le spese inerenti al rapporto con gli elettori, le spese telefoniche e l’assistenza sanitaria integrativa sono solo alcuni esempi di come il sistema politico italiano si sia allontanato dalla realtà quotidiana dei cittadini.
In un contesto simile, le riflessioni diventano fondamentali. Non stiamo chiedendo indignazione, perché sarebbe superfluo in un panorama già segnato da troppe emozioni forti, ma piuttosto un momento di introspezione. È tempo di utilizzare la propria “matita elettorale” in modo consapevole, per evitare che governi che sembrano disinteressati ai veri problemi delle persone possano continuare a mantenere il potere.
La politica non è solo un gioco di tifoserie, dove ognuno è disposto a difendere la propria parte a scapito del bene comune. È necessario un cambio di paradigma, una maggiore responsabilità da parte di chi ci governa e una presa di coscienza da parte di noi cittadini. La salute della nostra economia, il futuro delle nostre imprese e il benessere delle nostre famiglie dipendono dalla nostra capacità di fare scelte informate e ponderate. Non dimentichiamolo.