Il rischio bancario sotto la lente: Report svela un quadro inquietante di interferenze politiche e operazioni opache

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Domenico Panetta
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L’inchiesta condotta dal programma Report sul cosiddetto “risiko bancario” mette in luce un quadro allarmante che scuote le fondamenta del sistema finanziario e della trasparenza istituzionale in Italia. Le rivelazioni, che emergono dal servizio, dipingono un quadro in cui Palazzo Chigi e il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) non si limitano a svolgere il ruolo di arbitri imparziali, ma si rivelano protagonisti attivi di operazioni di grande rilevanza e controversie.

Secondo quanto riportato, il governo avrebbe concorso in modo opaco e distorsivo all’organizzazione di una delle operazioni più discusse e strategiche del settore: l’Opa su Mediobanca da parte di MPS. La vicenda si inserisce in un contesto di tensioni e interessi contrastanti, dove l’intervento politico è apparso più come una leva di pressione che come un’azione di regolamentazione trasparente.

Inoltre, l’indagine di Report evidenzia come il governo abbia ostacolato, tramite un uso improprio del golden power, un’altra operazione rilevante: l’Opa di UniCredit su Banca Popolare di Milano (BPM). Questa operazione sarebbe stata bloccata perché ritenuta in contrasto con gli interessi politici di uno dei partiti di maggioranza, in particolare la Lega, sollevando serie preoccupazioni circa l’indipendenza delle scelte di vigilanza e il rispetto delle regole di mercato.

Se le evidenze emerse trovassero conferma, specialmente riguardo alle modalità anomale di collocamento dell’ultima tranche di azioni MPS prevista per novembre 2024, il quadro si farebbe ancora più grave. Sarebbe dimostrato come elementi di manipolazione e di interferenza politica abbiano pesantemente influenzato operazioni di fondamentale importanza per il sistema bancario e per la stabilità finanziaria del Paese.

Il Parlamento e le autorità di controllo sono chiamati a fare chiarezza con urgenza. In questa direzione, il governo ha annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione parlamentare per fare luce sui fatti e chiarire eventuali responsabilità. È fondamentale che anche le autorità di vigilanza italiane ed europee intervengano, verificando se si siano verificati profili di violazione del diritto italiano e comunitario, e se siano stati rispettati i principi di correttezza e trasparenza nell’esercizio delle funzioni di controllo e regolamentazione.

Il rischio di una crisi di fiducia nel sistema bancario e nella governance delle istituzioni italiane aumenta se emergono ipotesi di collusione e di uso distorto degli strumenti di potere. La trasparenza e la legalità devono tornare al centro di ogni operazione, e le autorità competenti sono chiamate a intervenire con decisione per garantire il rispetto delle regole e la tutela dell’interesse pubblico.

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