Salute di Assange: un appello per la compassione e la giustizia

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Domenico Panetta
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Le precarie condizioni di salute di Julian Assange, co-fondatore di WikiLeaks, destano profonda preoccupazione. Assange, 52 anni, è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra da quasi cinque anni, in attesa di una decisione sull’estradizione negli Stati Uniti.



Le sue condizioni fisiche e mentali sono deteriorate a causa del prolungato isolamento, della mancanza di cure adeguate e dello stress psicologico. Assange ha sofferto di ictus, depressione, ansia e altri problemi di salute.

La sua salute è stata compromessa anche dalle condizioni carcerarie. Belmarsh è noto per la sua severità e per l’isolamento dei detenuti. Assange ha accesso limitato a visite e attività, e questo ha avuto un impatto negativo sul suo benessere mentale.

L’appello per la sua liberazione si basa su diversi motivi. Innanzitutto, la sua estradizione negli Stati Uniti sarebbe una grave violazione dei diritti umani. Assange rischia di essere condannato a 175 anni di carcere per aver pubblicato documenti riservati che hanno svelato crimini di guerra e abusi da parte del governo americano.

In secondo luogo, le sue condizioni di salute non sono compatibili con il carcere. La sua detenzione prolungata è una tortura e una forma di punizione ingiustificata.

Infine, Assange è un giornalista e un attivista che ha lottato per la libertà di stampa e la trasparenza. La sua persecuzione è un attacco alla democrazia e alla libertà di espressione.

E’ tempo di agire per la salute e la libertà di Julian Assange. La comunità internazionale deve unirsi per chiedere la sua immediata liberazione e il rispetto dei suoi diritti umani.

Un appello per la compassione e la ragione

È tempo di agire per la salute e il benessere di Julian Assange. Le autorità britanniche dovrebbero:

Rilasciare Assange dalla prigione e concedergli la libertà vigilata o gli arresti domiciliari.
Negare l’estradizione negli Stati Uniti.
Garantire ad Assange l’accesso alle cure mediche di cui ha bisogno.
Ignorare le sue sofferenze e la sua grave situazione di salute non solo sarebbe crudele e inumano, ma rappresenterebbe una sconfitta per i principi di giustizia e compassione.