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Di Giuseppe Sebastianelli
Il dibattito politico all’interno di una città deve essere in primo luogo il confronto tra il sindaco, i consiglieri comunali eletti e gli assessori nominati dal sindaco, con l’indicazione dei gruppi consiliari di riferimento alla maggioranza uscita vittoriosa dalle elezioni. È chiaro poi che riguardo il dibattito politico, sulla stampa e sui social ogni cittadino può e deve esprimere liberamente il proprio parere con suggerimenti e con critiche, per aiutare a migliorare la qualità di vita della propria città, la sicurezza e il benessere.
Al dibattito politico devono però astenersi per rispetto del loro lavoro e degli amministratori democraticamente eletti, tutti coloro che a vario titolo ricoprono un incarico all interno dell’amministratazione. Mi riferisco, per essere chiaro ed esplicito, al professor Mario Costa che ricopre il ruolo di addetto stampa dell’amministrazione Salera e
nello stesso tempo esprime giudizi personali nei confronti di amministratori eletti. Comprendo che quella del denigrare è un’arte innata, ma non si può utilizzare una carica pubblica, anche se non remunerata, per esercitare due funzioni nello stesso giorno. Mi auguro che non succeda più che su una questione amministrativa di competenza di sindaco, assessori e consiglieri comunali si inserisca l’addetto stampa che per regola, come riporta la Carta dei doveri degli addetti stampa, dovrebbe solo “selezionare, filtrare e veicolare il flusso delle informazioni provenienti dall’interno dell’ente/organizzazione verso gli organi di informazione. I suoi principali interlocutori sono i mass media: quotidiani, radio, tv, riviste” e basta.
Di Giuseppe Sebastianelli