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L’editoriale del direttore
Cassino – Corleone è senza dubbio una città di straordinaria bellezza, con una storia ricca e una popolazione unica. Tuttavia, non possiamo ignorare il passato difficile che ha segnato la sua identità. Nel 2019, come riportato dal Giornale di Sicilia, l’automobile confiscata alla mafia e assegnata al Comune è stata purtroppo incendiata all’alba. Un atto che, insieme ad altri episodi, come l’attentato contro il sindacalista-giornalista Serventi Longhi nel 2006 e nel 2016, evidenzia una storia segnata dalla violenza mafiosa. Nel 2015 i boss di Corleone progettavano un attento nei confronti del ministro Alfano. Questo non è diffamare è raccontare.
Nel 2021, il sindaco Nicolosi ha ricevuto una busta contenente proiettili, un avvertimento che non può essere sottovalutato. È innegabile che Corleone sia tristemente famosa per essere stata il fulcro di potere di diverse famiglie mafiose, in particolare durante il periodo dei “Corleonesi”.
Le recenti dichiarazioni del sindaco di Cassino, Enzo Salera, in cui ha affermato che “Cassino non è come Corleone”, suscitano opinioni contrastanti e strumentalizzate. Anche se bisogna capire la frase in che contesto è stata espressa di certo la volontà di Salera non era denigratoria . Certamente Corleone ha una storia diversa, ma piuttosto che su queste differenze, perché non costruire un ponte? Il gemellaggio tra le due città potrebbe rappresentare un importante passo verso la valorizzazione della legalità e della collaborazione.
Questi eventi storici non vogliono denigrare Corleone, ma piuttosto suggerire un’analisi profonda della propria identità. Strumentalizzare le frasi oppure i contesti non aiuta, anzi, finisce per nuocere alla comprensione reciproca. Invitiamo quindi i sindaci, Rà e Salera, a valutare seriamente la nostra proposta quella del gemellaggio.
E chi lo sa? Magari durante la visita a Cassino, caro sindaco Rà può passare anche a salutare la nostra redazione. Spero non si offenderà se le farò assaggiare gli spaghetti alla don Vito Corleone. Nel frattempo le auguro un sereno lavoro ed un forte in bocca al lupo per il suo mandato.