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“Ho presentato una interrogazione in consiglio, diretta al Presidente della regione Lazio Francesco Rocca e alla giunta, per conoscere i tempi della riapertura al pubblico delle Grotte di Collepardo, indicando anche la successiva strategia di promozione e valorizzazione dei siti gestiti da Laziocrea spa. La valorizzazione turistica del Lazio nella sua interezza è stata un elemento centrale dell’azione amministrativa della Giunta Zingaretti, nella convinzione che, oltre Roma, esistesse un immenso patrimonio storico, culturale e ambientale da sviluppare. Con l’accordo siglato tra Parco Naturale regionale dei Monti Ausoni, Lago di Fondi, i Comuni di Pastena e Collepardo e Regione Lazio, quest’ultima si è impegnata a favorire la conservazione e la valorizzazione delle Grotte di Pastena e Collepardo affidandone la gestione a Laziocrea Spa, favorendo una proficua sinergia con amministratori locali, associazioni, imprese locali e cittadini che ha consentito una netta inversione di tendenza potenziando l’offerta turistica nel nostro territorio”.
Così in una nota Sara Battisti, consigliera regionale del Partito democratico del Lazio.
A certificare il successo – prosegue – sono i dati: nel 2021 le Grotte di Collepardo, il Pozzo d’Antullo e la riacquisita Certosa di Trisulti, hanno registrato ben 14.500 visitatori, con una crescita pari al +51% rispetto al 2019. Solo nel mese di dicembre, sempre con riferimento al 2019 (nello stesso periodo, nel 2020, causa Covid, le grotte erano chiuse al pubblico), i due siti hanno registrato un incremento delle presenze del +127%. Alla vigilia di Ferragosto del 2023 le Grotte di Collepardo sono state chiuse per motivi di sicurezza; a seguito di un sopralluogo, infatti, è stato certificato il rischio di caduta massi, impedendo di conseguenza l’accesso di turisti e visitatori. Dopo oltre nove mesi, il sito risulta ancora inaccessibile e l’intervento necessario per la messa in sicurezza ammonta a circa un milione di euro. Si sta verificando la possibilità di un intervento di manutenzione straordinaria che, però, potrebbe non essere risolutivo. Il protrarsi della chiusura e l’assenza di risposte chiare sui lavori di messa in sicurezza del sito, stanno arrecando un danno economico e d’immagine di non poco conto per l’intero territorio.
E il personale, dopo esser stato riassorbito da un consorzio in fallimento, rischia di essere reimpiegato altrove dopo aver acquisito importanti competenze. Servono risposte immediate per non disperdere il prezioso lavoro di rilancio fatto in precedenza e per proseguire – conclude – nell’ottica della valorizzazione turistica del territorio: Rocca intervenga immediatamente”.