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È davvero vero sconvolgente leggere di quanto stia accadendo a Gaza, non solo per le vittime civili ma anche per i giornalisti che rischiano la vita nel tentativo di raccontare la verità.
sono più di 200 i professionisti dell’informazione uccisi o colpiti mentre svolgevano il loro lavoro, spesso con il giubbotto “Press” ben visibile. Purtroppo, l’accesso alla zona è fortemente limitato da oltre un anno, impedendo ai media internazionali di testimoniare in modo indipendente quello che succede realmente.
L’iniziativa “Verità su Gaza” ha voluto mettere in luce questa drammatica situazione, denunciando il blackout mediatico e chiedendo maggiore attenzione e responsabilità da parte delle istituzioni e dei media. Il giornalista Alhassan Selmi ha descritto una realtà in rapido deterioramento, con evacuazioni forzate, bombardamenti su ospedali e una popolazione che soffre per mancanza di cibo, acqua e medicine. È importante ricordare che i giornalisti non sono solo testimoni, ma anche parte di questa storia, e il loro lavoro è fondamentale per far conoscere al mondo ciò che sta accadendo. Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, ha sottolineato come la libertà di informazione sia un pilastro fondamentale, e che di fronte a queste atrocità non si può restare indifferenti. È un appello a tutti noi a non chiudere gli occhi, a denunciare le ingiustizie e a sostenere chi rischia la vita per portare la verità alla luce.