- Festa della Birra a Cassino si apre con il botto: al via il 4 luglio con Nostalgia 90 - 11 Giugno 2025; 07:02
- Concluse le candidature per la Capitale italiana del libro 2026: i Comuni in gara e il percorso della selezione - 10 Giugno 2025; 17:00
- Danilo Grossi: “Il referendum come occasione di rinascita per il centrosinistra” - 10 Giugno 2025; 10:29
In un momento politico caratterizzato da sfide e incertezze, le parole di Danilo Grossi, membro della direzione nazionale del Partito Democratico, offrono una prospettiva lucida e incoraggiante sul significato e il valore del recente referendum. Grossi, in una dichiarazione che invita alla riflessione e alla speranza, mette in luce come, al di là delle statistiche ufficiali e delle analisi dei numeri, ci siano segnali concreti di un cambiamento in atto.
Il quorum e le illusioni
Grossi non si nasconde di fronte alla realtà: “Diciamoci la verità. Lo sapevamo tutti che il quorum non sarebbe stato raggiunto”. Le sue parole fanno riferimento ai risultati dei recenti referendum e alle percentuali delle ultime elezioni europee, che dimostrano come l’astensionismo sia ormai un dato strutturale del panorama politico italiano. Anche se si poteva sperare in una partecipazione più alta, i numeri sono evidenti: 14 milioni di cittadini sono comunque scesi ai seggi, un dato che, secondo Grossi, non può essere sottovalutato.
L’importanza della mobilitazione
Grossi sottolinea un aspetto fondamentale: l’impegno delle forze promotrici e dei cittadini coinvolti. La presenza di milioni di votanti “sono un numero importante” e, più in generale, un segnale di vitalità democratica. Grossi evidenzia come, rispetto a tre anni fa, il numero di persone che hanno votato “Sì” sia superiore a quello di chi ha scelto la Meloni alle ultime regionali, un dato che dovrebbe far riflettere il governo e i suoi sostenitori.
Il ruolo dei comitati e il senso di comunità
Forse il punto più interessante della dichiarazione di Grossi riguarda l’effetto a lungo termine delle attività dei comitati per il “Sì”. Questi ultimi, spiega, hanno contribuito a creare un tessuto di relazioni e di mobilitazione sui territori, elementi che, anche se non visibili sui giornali, sono fondamentali per la costruzione di un’alternativa politica credibile e radicata. “In questi mesi è successo qualcosa di importante e decisivo”, afferma Grossi, sottolineando come cittadini, movimenti e partiti abbiano lavorato fianco a fianco, recuperando valori condivisi e rafforzando il senso di appartenenza.
Un’onda di cambiamento inarrestabile
Per Grossi, il referendum rappresenta più di un semplice momento di consultazione popolare: è un vero e proprio lascito per il futuro del centrosinistra. La partecipazione, anche se non sufficiente a raggiungere il quorum, ha dimostrato che una maggioranza di italiani si riconosce in un’idea di alternativa, un’opinione che si sta consolidando e che può portare a un incremento di consensi nel tempo.
“Già oggi è una alternativa che è diventata maggioranza nel Paese dichiara Grossi. Non si può che crescere ancora”, conclude Grossi, con una certezza e una speranza che fanno da guida per il futuro. Tra qualche mese, assicura, ci sarà modo di riparlarne e di valutare i progressi: “Scommettiamo?”
La nostra riflessione
Le parole di Grossi ci invitano a guardare oltre i numeri immediati e a riconoscere i semi di un cambiamento che, se coltivati con pazienza e determinazione, potranno portare a una reale inversione di marcia. È un messaggio di fiducia e di stimolo per tutti coloro che credono in un’Italia diversa, più partecipata e più vicina ai valori di democrazia e solidarietà.