I nomi delle banche che finanziano l’esportazione di armi.

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Domenico Panetta
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Pubblicato alle 20.57 del 19 dicembre 2023

Siamo, a nostra insaputa, piccoli ingranaggi di un meccanismo perverso e di enormi dimensioni che è in moto da tanti anni. Se un ingranaggio si rompe, viene eliminato e sostituito immediatamente, ma se succede la stessa cosa a migliaia di piccoli ingranaggi allora la riparazione è molto più complessa e richiede tempo.

Dovendo investire i nostri quattrini è meglio non scegliere una banca solo perché offre ottimi tassi di interesse o perché i cassieri sono simpatici e gentili. Magari la banca in cui cassieri sono sorridenti e felici foraggi l’esportazione di armi e mine antiuomo.

Esiste una legge, la 185 del 1990, che impone a tutti gli istituti di credito e banche di pubblicare, su Atti Parlamentari, i budget spesi ogni anno per operazioni finalizzate alle esportazioni di armi. Tale legge, come era logico è stata tempo fa ritoccata per rendere meno trasparente il “finanziamento Equo” alle armi.

Le informazioni di seguito riportate sono state estrapolate dalla relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo delle esportazione, importazione e transito di materiali di armamento nonché dell’ esportazione e del transito dei prodotti di alta tecnologia ( anno 2001) della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ai primi posti troviamo bipop-carire, con un bel 19,4% degli importi autorizzati (oltre 118 milioni di euro); banca nazionale del lavoro, con il 17,1%, (oltre 104 milioni di euro); banco di Roma con l’11,7% (oltre 78 milioni di euro); Credito Italiano per il 9%, (54 milioni di euro); Gruppo San Paolo IMI, l’8%, (oltre 48 milioni di euro); e Intesa BCI, 6,88%. (Oltre 42 milioni di euro). Naturalmente nell’elenco ce ne sono molte altre.

Non è piacevole sapere che i nostri sudati risparmi vengono utilizzati per produrre o esportare armi che andranno a uccidere e/o ferire gravemente migliaia di persone innocenti, bambini inclusi. Cosa ne pensate?
Volendo far fruttare i nostri soldi, perché non puntare su quei progetti cosiddetti etici? per esempio, quei progetti che rispettano la natura, le persone e gli animali; le strutture quali gli agriturismi naturali, le coltivazioni biologiche o biodinamiche, gli allevamenti intelligenti, le abitazioni che utilizzano energie rinnovabili e/o pulite; e puntare su scuole di formazione, associazione che lottano seriamente per il riconoscimento della medicina olistica, su quelle case di cura dove questa medicina completamente verrà applicata e così.

Le borse sono senz’altro invitanti perché da un giorno all’altro È possibile diventare ricchi! Certo, però è altrettanto facile, anzi, decisamente più facile, trovarsi sul lastrico in un batter d’occhio; moltissimi possono testimoniarlo bisogna sempre tenere presente che in borsa i soldi li guadagna solo chi li ha già. Questo perché le borse sono tutte manipolate, nessuna esclusa dai potenti della Finanza! Diffidiamo, quindi, dai miracoli economici, sono assolutamente sporadici e spesso e volentieri veicolati appositamente per illudere gli investitori.