Il Ministro Piantedosi a Buzet per il vertice trilaterale con Croazia e Slovenia

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Domenico Panetta
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Pubblicato ore 8.13 – 17gennaio 2024

Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si è recato nella giornata di ieri (16 gennaio 2024) a Buzet in Croazia dove si è tenuta la riunione ministeriale trilaterale con il Vice Premier e Ministro dell’Interno croato Davor Božinoviƈ e il Ministro dell’Interno sloveno Boštjan Poklukar.

«Il formato trilaterale – ha dichiarato il Ministro Piantedosi – è una iniziativa innovativa e costituisce un “modello” di dialogo operativo e strategico che continua a funzionare e può essere di impulso per una più efficace collaborazione anche con altri Paesi dell’Area. Nell’incontro di oggi ci siamo confrontati e aggiornati sulla situazione dei flussi lungo la rotta balcanica. È emerso che la rotta in questione resta un percorso attrattivo, oltre che per i migranti anche per le persone pericolose per la sicurezza nazionale, che possono infiltrarsi in corridoi criminali già utilizzati per altre attività illecite».

«Sul confine Italo-sloveno – continua Piantedosi – sono stati rintracciati in ingresso oltre 1600 stranieri irregolari (su 160.000 persone controllate), di questi oltre 900 sono stati respinti. Sempre grazie ai controlli alla frontiera sono state arrestate 76 persone delle quali 52 per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Inoltre, nell’ottica della prevenzione del terrorismo, di tutte le persone controllate 44 sono risultate già segnalate nelle banche dati del SIS (Sistema informativo Schengen) e sono oggetto di vigilanza».

«Resto convinto dell’importanza della libera circolazione delle persone – ha concluso il titolare del Viminale – proprio per questo continueremo a lavorare per soluzioni che consentano il ripristino della libera circolazione ma visto il delicato contesto internazionale dobbiamo porre in essere misure compensative adeguate per garantire la sicurezza dei nostri cittadini e per contrastare, attraverso controlli coordinati e strutturati, le reti criminali sulla rotta balcanica».