Usa/Cina commercio rafforzato

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Domenico Panetta
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Il 1 giugno i funzionari del commercio e della cooperazione di Cina e Stati Uniti, hanno sottolineato l’importanza dei legami economici e commerciali bilaterali ed hanno concordato di mantenere e rafforzare gli scambi. Il ministro del Commercio cinese Wang Wentao ha incontrato due settimane orsono, il segretario al Commercio degli Stati Uniti Gina Raimondo e la rappresentante del commercio degli Stati Uniti Katherine Tai quando si trovava negli Stati Uniti per la riunione dei ministri del commercio dell’APEC. Le due parti si sono scambiate opinioni su questioni economiche e commerciali e sulle rispettive preoccupazioni, ed hanno discusso possibili aree di cooperazione, ha detto Shu in una conferenza stampa.

La Cina spera che gli Stati Uniti, sulla base dei principi del rispetto reciproco, della coesistenza pacifica e della cooperazione vantaggiosa per tutti, lavoreranno con la Cina per gestire le differenze e salvaguardare ed approfondire la cooperazione economica e commerciale pragmatica bilaterale, in modo da avvantaggiare i due paesi e popoli, promuovendo cosi’ lo sviluppo economico globale, ha affermato Shu.

Il portavoce della “terra del Drago” ha anche affermato che la politica dell’industria dei semiconduttori ed il controllo delle esportazioni da parte degli Stati Uniti sono state le principali preoccupazioni economiche e commerciali della Cina e sono state questioni chiave sollevate dalla parte cinese durante i colloqui. I funzionari hanno effettuato scambi approfonditi sulla questione ed hanno deciso di continuare la discussione, ha detto Shu. Si evince cosi’ un clima di prudente distensione nei rapporti e dialoghi fra le due maggiori potenze mondiali, in una cornice che vede l’America tangere il default ed alla ricerca di crediti un po’ ovunque, ma con il fatto che gli interscambi con la Cina non sono mai diminuiti in maniera ingente. Analogo discorso attiene la Russia e l’Europa ma anche Mosca e Washington dal punto di vista alto finanziario. Sebbene l’economia cinese attraversi una flessione causata principalmente dalla datata ormai, politica dei dazi euro atlantici promossa da Trump e dallo stallo pandemico, essa continua a rappresentare il principale mercato di sbocco per le imprese occidentali come Ferrari, Audi, Mercedes, ed il maggiore bacino di produzione a basso costo per il sistema capitalistico globale.

Ad oggi Huaiwei risulta nuovamente utilizzabile, Tik Tok che e’ la multinazionale tecnologica piu’ in crescita del mondo, e’ coposseduta da fondi d’investimento euroatlantici, governo cinese e parzialmente, dal suo creatore. Per contro nel capitale industriale di Mercedes, una parte cospicua e’ detenuta dai cinesi, che binariamente mantengono la proprieta’ di Volvo e Saab, mirabili case automobilistiche svedesi, della Magneti Marelli fino a poco fa appendice Fiat. Tuttavia la lacuna immobiliare cinese, con un ammanco di almeno 300 miliardi dal fondo Evergrande coposseduto dal binomio Vanguard-Blackrock, fa temere per la tenuta finanziaria della Cina e dell’Occidente. Infatti sebbene il reddito pro-capite dei cinesi figuri in aumento incessante, anche li’ i prezzi crescono in modo abnorme; ed il settore immobiliare adesso esoso, non trova abbastanza acquirenti per rendere proficuo l’investimento in nuove e numerosissime abitazioni gia’ edificate nelle principali aree produttive della Cina.

Foto di Matthew Reynolds Unsplash