Alla fine l’idea partorita dei vigili di quartiere era nel programma di Carlo Maria D’Alessandro.

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Domenico Panetta
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Se fosse un film comico ci potrebbe anche stare ma siamo in piena campagna elettorale e come tutti ben sanno dovrebbero essere portate avanti in modo meticoloso e con molta attenzione. La proporzione è questa ogni passo falso sono centinaia di voti in meno. Salvo averne in meno non faccia piacere perché si inizia ad ipotizzare anche questo.

Questa mattina eravamo rimasti all’ idea del vigile di quartiere, poi la nostra curiosità ha portato a verificare se questa idea in passato fosse stata lanciata da qualcun altro. Ed ecco spuntare il nome di Carlo Maria D’Alessandro. Fu lui nel 2016 a lanciare questa idea nella sua campagna elettorale, idea riportata dopo 8 anni da Arturo Buongiovanni nel suo post mattutino, come se fosse una novità. La riproponiamo foto riprodotta per dovere di cronaca.

Tutto ciò come va analizzato? È mai possibile che sia stata una svista? È mai possibile che nessuno ha verificato prima di lanciare la notizia? Ma soprattutto è risaputo che diverse persone che un tempo erano con D’Alessandro con la sua amministrazione ora fanno parte della coalizione di Buongiovanni, quest’ ultimi non erano a conoscenza che quanto dichiarato da Buongiovanni non è altro che un copia ed incolla delle parole di D’Alessandro? Insomma con una idea hanno sollevato due errori, (vedi articolo precendente) certo sarebbero passati inosservati se non ci fosse stata una redazione attenta a quanto sta accadendo. 

Lo scenario è surreale, sarebbe interessante capire il peso degli altri partiti presenti nella coalizione e dei “gruppi civici” perché se si continuano a fare  errori di questo tipo e  continua a predominare il silenzio significa che tutti gli altri hanno poca voce in capitolo e sono costretti a subire una comunicazione del genere. A questo punto non occorre aspettare per conoscere gli altri punti del programma di Buongiovanni basta andare indietro con gli anni, al 2016 e leggerci quello di Carlo Maria D’Alessandro.