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Che cos’è il bilancio a lungo termine dell’UE?
Il bilancio a lungo termine dell’UE, noto anche come quadro finanziario pluriennale (QFP), è il piano finanziario settennale che determina le risorse allocate per le diverse priorità quali il sostegno a agricoltori, regioni, imprese, studenti e ricercatori.
Il bilancio a lungo termine fissa i limiti della spesa annuale dell’UE e il quadro attuale copre il periodo 2021-2027.In considerazione della sua lunga durata, nel 2023 è prevista una revisione intermedia per verificare la necessità di eventuali cambiamenti.
Perché sono necessari cambiamenti nel bilancio a lungo termine dell’UE
Dalla ratifica dell’attuale bilancio, avvenuta a fine 2020, l’UE si è vista costretta ad affrontare molteplici sfide impreviste.
La guerra in Ucraina ha sconvolto l’equilibrio geopolitico europeo, costringendo l’UE a un impegno attivo a sostegno di Kiev nei confronti del Cremlino.
L’UE ha inviato aiuti finanziari e umanitari e ha accettato di aumentare la produzione di munizioni e missili per l’Ucraina. Inoltre, milioni di rifugiati ucraini hanno cercato protezione nei paesi dell’UE.
L’aumento dei tassi di interesse, avviato dalle banche centrali per arginare l’inflazione, ha portato a un aumento sostanziale degli oneri finanziari dell’UE legati al piano di ripresa post-Covid e sta pesando anche sul bilancio dell’UE.
Altre sfide che l’UE deve affrontare includono i persistenti flussi migratori e la necessità di garantire l’autonomia dell’UE nei settori critici.
Posizione del Parlamento sull’argomento
In una votazione tenutasi nel corso della plenaria di ottobre 2023, gli eurodeputati hanno espresso la propria posizione sulle richieste di modifica al bilancio a lungo termine.
Nondimeno, già nella risoluzione di dicembre 2022, gli eurodeputati evidenziavano significative trasformazioni nel panorama politico, economico e sociale dell’UE, rispetto al momento dell’adozione del bilancio pluriennale nel 2020, mettendo in rilievo la guerra in Ucraina e l’evoluzione inflazionistica.
I deputati accolgono quindi con favore la proposta della Commissione, insistendo sulla necessità di maggiori finanziamenti per alcuni settori specifici:
1 miliardo di euro in più per fornire aiuti umanitari all’Ucraina e sostenere altri paesi colpiti dalla guerra, come la Moldavia
1 miliardo di euro in più per sostenere la gestione delle frontiere e le politiche legate alla migrazione
3 miliardi di euro in più per STEP per rafforzare la competitività e l’autonomia strategica dell’UE
5 miliardi di euro in più per due strumenti che dovrebbero fornire all’UE maggiore flessibilità nella risposta a eventi imprevisti.
Gli eurodeputati chiedono l’esclusione dai limiti di bilancio di tutti i costi legati ai prestiti del piano di ripresa e, contrariamente a quanto proposto dalla Commissione, non unicamente quelli eccedenti rispetto alle previsioni iniziali.