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Questa mattina, nel contesto delle celebrazioni della “Giornata della Memoria”, il sindaco Enzo Salera, affiancato da assessori e molti consiglieri comunali tra cui la presidente Barbara Di Rollo, ha reso omaggio alle vittime della Shoah deporre un fascio di fiori sul cippo marmoreo dedicato a Primo Levi, situato nel Giardino della Memoria di piazza Marconi. La cerimonia ha visto la presenza di numerosi rappresentanti studenteschi provenienti dall’istituto tecnico “Medaglia d’Oro” e dai licei “Carducci” e “Varrone”, nonché delle associazioni combattentistiche e d’Arma. Fra i presenti, anche il comandante della Compagnia dei Carabinieri, colonnello Anastasia, insieme al comandante di stazione Fraioli, e il colonnello Papale del Gruppo Guardia di Finanza.

L’evento, patrocinato dal Comune, è stato organizzato dal locale “Centro Anne Frank”, diretto dal prof. Giuseppe Troiano. Durante la cerimonia, il parroco don Benedetto Minchella ha recitato una poesia di Papa Francesco incentrata sulla pace e ha impartito la benedizione.
In un intervento sentito, il sindaco Salera ha sottolineato l’importanza cruciale di mantenere viva la Memoria, rivolgendosi in particolare agli studenti: “ Tener viva la Memoria – ha detto – è un dovere nei confronti delle vittime di un momento buio della nostra storia; ma è anche un dovere verso voi, giovani generazioni, che dovete conoscere, essere sensibilizzati, educati alla cultura della pace attraverso la conoscenza”.

Il sindaco ha richiamato l’attenzione sul dramma contemporaneo della Striscia di Gaza, paragonando la difficile realtà vissuta oggi dagli studenti di quella zona con le atrocità commesse più di ottanta anni fa in Europa. Ha ricordato l’80° anniversario della liberazione del campo di Auschwitz, avvenuto il 27 gennaio 1945, sottolineando l’importanza di commemorare quel momento e celebrare la liberazione.

Salera ha inoltre annunciato che, nella stessa mattinata, sarebbero state consegnate medaglie a cittadini della provincia sopravvissuti ai campi di concentramento, tra cui un concittadino di Cassino, un ex militare che aveva scritto un diario della sua esperienza, pubblicato solo 40 anni dopo. “Noi come amministrazione ci impegniamo a pubblicarlo. Voi giovani avete il compito di continuare a tramandare la storia di questa persona e di tanti altri, i cui ricordi sono stati per anni sepolti in un silenzio che quasi pareva voleva cancellare la loro sofferenza.”
Questo richiamo alla responsabilità collettiva serve da monito: mantenere viva la memoria storica affinché simili atrocità non si ripetano mai più e affinché le nuove generazioni siano educati alla comprensione e alla pace.
